Islanda: Cosa sapere!

Supermercati: 

Sono tutti molto cari, ma questa e’ l’islanda! Ad ogni modo per avere il miglior rapporto qualita’ (che non saprei dire se e’ bassa o medio bassa) e prezzo lo potete trovare da Netto. E’ una catena di supermercati dove potete trovare veramente di tutto anche le marche alla quale da italiani siamo affezionati (es. ho trovato le lattine bonduelle!! 🙂 )

Stazioni di rifornimenti:

Quando potevo cercavo di andare da Olis o Obi, sono i piu’ conveniente. Ma e’ anche vero che per paura di rimanere senza a meta’ strada, poi ho fatto rifornimento ovunque (N1 hanno anche i bagni all’interno, nel caso servisse 🙂 )

Lingua:

parlano assolutamente tutti (e anche veramente bene) l’inglese. Sono dei gran intenditori di gesti, quindi se non sapete l’inglese potrete comunque comunicare con loro…o almeno proveranno a capirvi.

Condizioni climatiche:

Non sottovalutare mai il clima. Un abbigliamento e un’attrezzatura adeguati sono fondamentali. I viaggiatori devo sempre essere preparati alle condizioni climatiche piu’ inclementi in ogni stagione perche’ il tempo puo’ cambiare senza preavviso.

Durante le calde giornate, invece, fate attenzione all’attraversamento dei fiumi: le acque derivate dallo scioglimento dei ghiacciai possono dare origine a fiumi impetuosi.

 


Tariffe, orari e offerte cambiano con una certa frequenza; le informazioni fornite in questi articolo vanno quindi presi come informazioni di massima da verificare con una ricerca personale. Se hai bisogno di aiuto per poter programmare il tuo viaggio, scrivimi nella sezione contatti.

 

 

 

Due giorni a Vik tra escursioni e divertimento.

Come e’ ormai buona abitudine, anche Vik (questo il campeggio) mi accoglie con un tempo pessimo e un vento fortissimo. Siamo tra l’altro in una delle zone piu’ ventose del paese, nonostante ci si trovi a Sud.
Mi addormento quindi velocemente, cullata dal vento incessante.

La mattina parto con il miglior presupposto: andare sul piu’ grande ghiacciaio dell’islanda (e uno dei 4 piu’ grandi in europa). Vado da un ragazzo che mi ha consigliato l’autostoppista (lei lavora a Vik), ma vista la giornata non si possono fare uscite sul ghiacciaio. Rimaniamo pero’ d’accordo per l’indomani.
Gli chiedo quindi che cosa posso fare con una giornata del genere e lui mi risponde: “atv”! Che per noi sono i quad. Non ho mai guidato uno di quei bestioni, decido quindi che un’immensa spiaggia nera potrebbe essere il modo giusto per provare. Mi sono affidata per entrambe le uscite a loro (Arcanum)!

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Mi porta quindi in giro per fiumi, spiagge e mare e mi racconta che quella terra e’ molto giovane. Poche centinaia di anni fa esisteva solo il mare. Mi indica anche la montagnola che spicca da sola e mi dice che quella era un’isola. Andiamo poi a vedere i resti dell’aereo che si e’ schiantato a causa dell’eruzione del vulcano. Tutta quella terra in realta’ e’ stata creata in seguito a varie eruzioni. La piu’ fumata e’ avvenuta nel 2010 e si dice che a breve dovrebbe eruttare nuovamente.

Dopo quasi due ore di giro torniamo alla base e io decido di passare il mio pomeriggio al mare. La sabbia nera, le tre pietre sullo sfondo e un libro di storie Islandesi.

Il giorno seguente sveglia alle 6.50 (sempre ore islandese 🙂 ) e mi preparo per andare sul ghiacciaio Vatnajokull. Siamo io e la guida, i ramponi, la piccozza e un ghiacciaio immenso da perlustrare, arrampicare e in alcuni punti anche bere. Fanno l’uscita anche in gruppi, e tendenzialmente dovrebbe essere molto piu’ tranquilla come escursione. Consiglio vivamente di farla (anche se a luglio e agosto si riduce notevolmente), perche’ come diceva la mia guida “il ghiaccio si muove e cambia, come tutto del resto”. Questo perche’ tra 30 anni molto probabilmente di quel ghiacciaio sara’ rimasta piu’ pochissima traccia.

Tornata dall’escursione, decido quindi che mi merito un caldo e rilassante bagno. Vado quindi nella piscina del paese, con vasche esterne che arrivano a 38-40 gradi con sauna all’interno per la modica cifra di una decina di euro. Ripresa dalla fatica ma stanca per la giornata intensa, decido di rimanere ancora a Vik e ripartire il giorno successivo.

8 di mattina si riprede il viaggio e la strada offre grandi fermate da non perdere assolutamente:
Skogafoss (cascata + parco)
Seljalandfoss

Arrivo nel pomeriggio a Hella e decido di piantare la tenda li’ perche’ cosi’ il giorno dopo sarei stata piu’ comoda per andare nel centro verso il Golden Circle.

 

 

Akureyri: cosa fare in due giorni

Akureyri e’ la seconda citta’ dell’Islanda, ma non immaginatevi una metropoli perche’ conta circa 18000 abitanti. La cittadina riesce comunque a far parlare di se’, forse per i suoi vivaci caffe’, i ristoranti o le mille attivita’ che si possono fare. E’ situata alla testa del piu’ lungo fiorno islandese (60km), alla base di vette incappucciate di neve.

69940290_2525821000844594_8296421805506166784_nPasso due giorni ad Akureyri (qui il campeggio). Una cittadina che anche se piccola offre molti scorci e attivita’ da poter fare. In realta’ e’ la seconda citta’ dell’islanda, ma mantiene il calore di un paese.
Scesa in citta’ alla mattina (il campeggio si trova sulla stupenda collina poco sopra la citta’) decido di unirmi all’uscita in gommone delle 12.00 per il whale watching. Io mi sono affidata alla compagnia Elding, mi sono presentata la mattina stessa e una simpatica donna incinta mi ha aiutato a scegliere quello che faceva per me e mi ha organizzato anche l’uscita del pomeriggio. Disponibilita’ totale e cordialita’ estrema!
2 ore in mare, con pioggia e vento ma siamo arrivati a vedere una cosa come 15 balene alla distanza ravvicinata di un paio di metri.70876374_2492304444359833_508494148974673920_n.jpg

CURIOSITA’: le balene escono 3 volte per prendere l’aria e solo all’ultima, che rappresenta il respiro finale, mostrano la coda prima di inabissarsi.

Non l’avevo ancora sottolineato, ma ho fatto una prima grossa spesa a Olafsvik e da quel momento sono andata avanti. Dopo l’uscita in barca arrivo congelata ma soddisfatta sulla terra ferma. Tempo di un boccone in macchina con il famoso Skyr (yogurt per certi versi simile a quello greco) e un po’ di gallette e formaggio per potermi riscaldare che mi aspetta l’uscita a cavallo. Mi sono affidata al nome datomi dalla ragazza alla reception del whale watching e sono finita a 10 km fuori dalla cittadina, in un contensto stupendo (qui). Non ho mai cavalcato e pensare di farlo per la prima volta in islanda e’ stata la giusta spinta per poter superare la paura iniziale. 1,5h di camminata nelle terre e nei fiumi islandesi con il classico cavallo basso.

70216960_503290243582138_4079661663488311296_nNon e’ un pony ma non e’ nemmeno alto come i soliti cavalli europei. Dalla sua ha il fatto di essere molto piu’ muscoloso dei soliti cavalli e una genealogia gelosamente custodita dal popolo Islandese (es.: se il cavallo esce dall’islanda non potra’ piu’ tornare). Alla fine del giro la guesthouse offre anche un rilassante bagno nel pot che hanno nella zona piu’ residenziale, se avete intenzione di andare ricordatevi quindi il costume!

Sfatta dalle due uscite della giornata torno nel mio campeggio sopra i monti per la notte.