Hiking o Trekking?

Non so se e’ solo una mia percezione, ma sono ormai un paio di anni che ho come la sensazione che la montagna sia tornata di nuovo di moda, con tutti i pro e contro del caso. Anzi, con moltissimi pro e un solo contro: tutti si sentono di poter fare qualsiasi cosa.

L’idea di scrivere questo articolo mi e’ venuta in seguito a una scena che e’ andata piu’ o meno cosi’: una ragazza giovane arriva in negozio, mi dice che ha bisogno di una corda e nel chiedermi quanta a mio parere ne avrebbe avuto bisogno, mi spiega che sarebbe andata a fare una via ferrata assicurata con una corda. Solo ed esclusivamente una corda. Non mi dilungo su come e’ proseguita la questione, ma ammetto che mi ha lasciata di sasso.

Cosi’ ho pensato a come e’ cambiato il mio modo di vedere la montagna negli ultimi anni ed e’ vero, sta cambiando qualcosa, e non e’ solo il modo di chiamare una pratica sportiva. Sta cambiando l’approccio. Perche’ si, devi sapere che per fare determinate cose hai bisogno di una certa attrezzatura, esperienza e allenamento.

E nella definizione della pratica sportiva che prima era semplicemente “vado in montagna” (con piu’ o meno enfasi a seconda di cosa dovessi fare), anche io mi sono trovata a prediligerne una piuttosto che un’altra. Vi starete chiedendo di che cosa diamine stia parlando. Ok, ok, avete ragione! Sto parlando di una semplice divisione: hiking e trekking. Termini inflazionatissimi e spesso usati per dire tutto e dire niente.

Hiking.
Ho scoperto che questa pratica sportiva e’ definita come camminata (piu’ o meno impegnativa) in collina o montagna svolta nella giornata.
Ho poi scoperto che all’interno di questa ci sono 3 pratiche sportive:

  1. Nature hiking: la camminata nel verde, facile facile, con un sentiero adatto anche alle famiglie e ai piu’ piccoli
  2. Mountain hiking: l’ambiente cambia e la camminata e’ fine al raggiungimento di una meta in quota. Si parla di difficolta’, dilslivelli e percorsi anche molto impegnativi.
  3. Fast hiking: fondamentalmente la nuova pratica sempre piu’ in voga. Hiking veloce, al pari di una corsa ma fatta in montagna.

Trekking.
Fondamentalmente puo’ essere considerato al pari del mountain hiking ma si sviluppa su piu’ giorni. Vuol dire dormire in un bivacco, dormire in tenda, mangiare un pasto caldo e organizzarsi per poterlo fare, avere un’attrezzatura a piu’ strati, calda e leggera da portarsi dietro. Scoprendone il significato ho scoperto che effettivamente quello che mi serve per poter affrontare un trekking e’ molto diverso da quello che potrebbe servirmi per affrontare una giornata di hiking in compagnia.

Credo che sia giusto adottare termini inglesi laddove rendono meglio un concetto, ma credo anche che ci debba essere un concetto dietro ad una parola e in questo caso e’ lo sport. Spero che questo articolo possa essere illuminante come lo e’ stato per me. Personalmente ho scoperto che vorrei provare ad arrivare a fare fast hiking, e questo e’ stato un modo per pormi un nuovo obiettivo ambizioso su cui penso e spero di lavorare tutto il 2019!

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Sguardi stupiti

Volevo condividere un gesto. Un gesto che mi è stato insegnato fin da piccola, perché all’epoca l’educazione era l’unico obiettivo da perseguire per ogni genitore che volesse essere considerato tale.

Volevo condividere l’amarezza nel ricordo del bel tempo passato, e mi spiego meglio.

Fin da piccola passavo i week end di riposo dei miei genitori facendo escursionismo o trekking e nei lunghi cammini che facevamo non mi è mai passato per la mente di non salutare chi incontravamo sul nostro percorso. Ore e ore di camminata e sento ancora la voce di mia mamma che mi rimprovera se per il fiato corto non saluto un passante. Da camperisti ci si saluta con un colpo di clacson, in montagna invece basta un ciao. Ho imparato così a dire ciao in 7 lingue diverse già a 10 anni: italiano,francese, austriaco, spagnolo, inglese, portoghese e tedesco.

Ho imparato fin da piccola che quel gesto era la vera differenza dalla vita quotidiana, talmente distaccata da tutto da non vedere nemmeno l’essere umano che abbiamo di fronte.

Un anziano signore incontrato sul Rocciamelone l’anno scorso sosteneva che in montagna le persone sono tutte un po’ più buone. E io vorrei che questa cosa non si perdesse, perché in fondo è una lezione morale che dovremmo seguire tutti. Essere un po’ più buoni. Essere un po’ più presenti. Uscire da quella bolla individuale e guardare in faccia la persona che ci passa davanti, magari aiutarla, condividere un pezzo di cioccolato se non sta bene.

E invece mi rendo conto di quanto il salutare e magari il conoscere l’escursionista che ti cammina di fianco sia solo più un vecchio retaggio. Forse quell’anziano signore doveva dire “le persone in montagna una volta erano tutte un po’ più buone”.

O forse potremmo cominciare a dire un semplice ciao e guardarci in faccia, conoscere le storie invece che fare le storie su Instagram. Io ci provo, un saluto alla volta, leggendo lo sguardo stupito di chi lo riceve.

Viso Mozzo

16/08/2017

Partenza ore 6.30 da Cuneo, direzione Crissolo. Dopo un’oretta di macchina arriviamo a Crissolo, dal paese prendiamo per Pian del Re, dove comincia la vera sgambettata.

Partiamo dal parcheggio alle 8.28, con il passo spedito che solo una mattina fresca ti puo’ donare. Prendiamo subito per il Rifugio Quintino Sella (segnato 2h e 50 minuti).

Il sentiero ci porta ben presto al primo lago, il Fiorenza, a 10 minuti di passo spedita dal parcheggio. Costeggiamo il lago e proseguiamo dritto. Arriviamo al lago Chiaretto e continuiamo per la pietraia. Dalla pietraia al rifugio il percorso e’ sempre ben segnato, dopo 1 ora e mezza arriviamo al Quintino Sella. Tempo di un caffè, un sorso di acqua fresca e si riparte verso la vetta.

Ritornami quindi indietro sui nostri passi e al cartello “Colle del Viso”, prendiamo a destra. Da quel punto alla vetta sono 400 mt di dislivello che si diramano “incazzati” fino alla vetta.

Nota: l’ultimo tratto che porta alla cima e’ tra massi e ghiaia, meno segnalato rispetto al percorso iniziale. Valutare molto bene le condizioni climatiche!

Dislivello totale: 1010mt

Quota partenza: 2640 mt sldm

Quota vetta: 3019 mt sldm

Km a salire: 8

Tempo di percorrenza totale: 2.40