La sovrana lettrice – recensione Storytel

Esilarante, letto con la stupenda voce di Paola Cortellesi che riesce a entrare perfettamente nel personaggio della sovrana. Un libro che racconta di come ci si possa avvicinare alla lettura e di come sia importante scegliere le letture con il tempo per una reale crescita personale. Un libro che racconta quanto sia difficile uscire dalla routine e quanto sia difficile far cambiare opinione a chi ci circonda nonostante a farlo sia la regina Elisabetta in persona.

Ho amato la schiettezza della sovrana, la testardaggine che un po’ tutti immaginiamo possa avere, ma, soprattutto, il percorso che la regina compie e che tutti abbiamo bene o male fatto prima di imparare a farci trasportare dalle letture.

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La ragazza dai sette nomi – Recensione

img_8011Un libro che WOW! E’ semplicemente assurdo per il solo fatto che non e’ una storia ma La storia di Hyeonseo Lee. Difficile non rimanere colpiti dalla biografia, difficile pensare che uno stato cosi’ esista ancora, difficile pensare che la situazione raccontata nel libro sia presente ancora ai giorni nostri. Ma soprattutto difficile comprendere come sia possibile che nessuno vada in aiuto di questo popolo oppresso e tagliato fuori da tutto.

Un libro a tratti sconvolgente che richiede un respiro profondo dopo ogni capitolo. A livello umano ancora adesso mi chiedo come possa essere successo e come puo’ succedere tutt’ora. Da leggere assolutamente, perche’ quello che lascia e’ un piccolo uragano interiore e una gran voglia di saperne di piu’.

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La verità sul caso Harry Quebert – recensione

La verita’ sul caso Harry Quebert
di Joel Dicker (ed. Bompiani)

 

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Avete tutti presente quando un libro ti cattura, no? Quando, dopo aver letto pagina dopo pagine e aver sentito tra i tuoi polpastrelli il ruvido della carta, c’e’ solo piu’ la copertina rigida, segno che quel mondo nella quale ti rifugiavi e’ ormai giunto alla sua fine. E’ stato bello, avvincente finche’ e’ durato, ma come tutte le cose finiscono. Ecco..questo libro per me e’ stato cosi’. Sarei rimasta ancora un po’ ad Aurora, a correre sulla spiaggia, a seguire un’altra indagine. Oppure anche solo per svegliarmi e’ andare a fare colazione nell’unico bar della cittadina. Avrei voluto saperne di piu’. Cosa faranno adesso i personaggi? Come sara’ la nuova vita della casa a Goose Cove?

Semplicemente strepitoso, ha la forza di catturarti e allo stesso tempo di entrare nella tua vita con una facilita’ inquietante grazie alle innumerevoli perle di vita che di volta in volta introducono i 31 capitoli. Un thriller per nulla scontato, fino alla fine ti lascia con il dubbio e il fiato sospeso. Consigliatissimo non solo per chi divora Dan Brown e compagnia bella, ma anche per chi e’ piu’ affine ai semplici romanzi perche’ in fondo e’ un’enorme storia d’amore, racchiusa in una storia di omicidio, racchiusa in una piccola cittadina americana sorvolata da gabbiani e lambita dall’oceano.

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Mi sa che fuori è primavera – recensione

Mi sa che fuori e’ primavera

E quell’elefante rosa, enorme, in mezzo. Che tutti fanno finta di non vedere, ci girano intorno come in un ballo triste, danzano da una poltrona all’altra senza urtarlo mai, non lo toccano, non lo nominano, non sollevano lo sguardo. Neppure noi attorno all’elefante riusciamo a guardarci, perché gli occhi di ciascuno sono uno specchio che riflette il dolore dell’altro e si amplifica, il dolore, cresce, alla fine resta solo lui.

mi sa che fuori e' primaveraUn libro straziante, un romanzo tanto breve quanto intenso. Una storia reale, la vita di Irina prima e dopo il rapimento e la scomparsa delle figlie e il suicidio dell’ex-marito. Una donna che dal gennaio 2011, nonosante sia piegata dal dolore e dalla sofferenza,  continua ad andare avanti per le sue bambine. Quando si dice che “la speranza non muore mai” si pensa sempre che sia una cosa positiva, l’ancora di salvezza finale. In questo caso, pero’, il tutto assume una nota decisamente negativa: quella minima speranza di rivedere le tue figlie diventa logorante, diventa l’unica ragione di vita che non riesci a raggiungere. La speranza di poter rivedere il volto delle tue due figlie di 6 anni diventa un desiderio sempre piu’ grosso, come una palla di neve che cadendo si moltiplica diventando alla fine una valanga. Il libro nasce dall’esigenza di Irina di raccontare la storia per elaborare, e rendere cosi’ reale, la perdita.

Ecco, sai cosa sarebbe bellissimo? Che le persone con cui parli di te avessero la capacità di fare silenzio, di stare in ascolto, di non sentirsi in obbligo di commentare con frasi precotte e atterrite. Di accogliere, dare un posto a quel che stai dicendo.

Concita De Gregorio ha infatti scritto il libro senza fare alcuna ricerca del caso; la storia e’ il semplice racconto della mamma, redatto in forma di lettere con diversi destinatari. I toni e le parole cambiano di capitolo in capitolo a seconda delle persone alla quale sono destinate le lettere: una madre puo’ essere forte come un leone quando di mezzo c’e’ la ragione o il bene delle proprie figlie, o fragile come il petalo di un fiore quando deve riordinare i cocci di una vita frantumata in mille pezzi.

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Come potremmo vivere senza placare la memoria, che non vuol dire arrendersi, o dimenticare, ma lasciare che il caldo si raffreddi, che il bagnato si asciughi, che ogni cosa si trasformi e nasca un inizio da ogni fine. Che la fame si sazi per tornare a essere fame. Che il desiderio si estingua per rinascere. Che il sonno dia pace alla stanchezza per avere sonno di nuovo. Ogni minuto della vita gira attorno a qualcosa che non c’è più perché qualcos’altro possa accadere.

 

 

 

Impossibile – recensione Storytel

img_7961<a href="http://Impossibile""“>Impossibile – Erri De Luca

Una lettura snella ma allo stesso tempo profonda. Si parla di amore, quello per la sua amata, ma anche per la montagna. Si parla di ideali, di emozioni e di vita. Si parla della vita in carcere, di come si modifica la percezione di questa con il tempo. Ed allo stesso tempo di come questo modifica la percezione della vita in carcere.

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Una storia che sa di montagna, raccontata dal punto di vista di chi vive questo ambiente non solo immergendosi attraverso le escursioni, ma soprattutto con l’approccio alla sua vita quotidiana. Una storia che è un giallo senza il thriller ma senza per questo perdere di intensità. Una storia in cui la coincidenza insospettisce.

Al suo interno, tra lo scontro verbale che prende campo tra i due protagonisti, vengono affrontate molteplici tematiche della nostra società, della sua evoluzione, di quel che è diventata.

Personalmente di questo libro ho amato potermi perdere nella sua descrizione della montagna, di quello che significa per lui, di come si dovrebbe sentire e camminare su quella terra. Mi sono persa nella sua descrizione dell’amore puro e vero, con solo quel tipo di concretezza può rendere il sentimento vivibile e duraturo.

In sostanza, consigliatissimo!

Durata: 2h e 30

Voce: Riccardo Riccobello e Riccardo Floris

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Codice Montemagno – recensione Storytel

Così come descritto dall’autore stesso, questo libro (audiolibro) è un promemoria di concetti che servono non solo agli adepti ma anche per chi vuole capire come funzionano determinate cose… ma soprattutto vuole far capire come determinati meccanismi possono manipolare la nostra visione degli eventi e delle cose.

Ci sono molti spunti interessanti, tra cui un lungo capitolo in cui si parla di Trump, della sua ascesa e dei punti chiave della sua campagna per arrivare a diventare il nuovo presidente degli Stati Uniti.

Parla di comunicazione e di tutto quello che ad oggi vuole significare. Mi sarei aspettata un’analisi più profonda e approfondita rispetto ai suoi video a cui sono abituata.

Se avessi dovuto acquistare il libro nel formato classico (cartaceo) forse avrei acquistato qualcos’altro. Come audiolibro, invece, sono 3 ore di lettura molto più vicina al linguaggio e alla forma a cui siamo soliti sentire Montemagno… interessante quindi da ascoltare!

Durata: 3 ore e mezza
Voce: Fabrizio Rocchi

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Nanga Parbat – Recensione

E’ la storia di una montagna mito e di un’impresa sovrumana. Di un pizzico di fortuna e di tanta passione. Non e’ fantasia ma e’ Nanga, di Simone Moro. Ci tengo da subito a sottolineare che a differenza di molti altri libri di imprese e conquiste di vette, questo libro ha un’anima molto piu’ profonda. Non e’ il classico spiegone di corde tirate (dove, come e quando), di campi base montati (dove, come e quando), con l’elenco sterile di alpinisti partiti e alpinisti ritornati dalla spedizione. Simone si racconta in maniera romantica, come se stesse scrivendo la sua storia d’amore con la montagna.

Il libro comincia con tutto quello che e’ stato il background dell’autore: i tentativi provati negli anni precedenti, le perdite umane avute. I miti alla quale si rifa’. La difficolta’ psicologica del ritornare in pista dopo aver visto morire delle persone, dei famigliari, con una passione cosi’ estrema. La semplicita’ del racconto rende la storia quasi surreale, come se fosse una storia e basta. E invece quell’uomo alto e secco ha veramente conquistato la punta del Nanga.

La seconda parte e’ piu’ focalizzata sul tentativo che l’ha portato al grande successo: la vetta. Racconta di come hanno affrontato i vari campi base. Del fisico che in quel momento era pronto. Negli anni passati l’altitudine aveva giocato un brutto colpo a Simone, impedendogli di proseguire il cammino. Ci vuole una sorta di acclimatazione anche per l’altitudine, e lui non era riuscito a superarla. Se il tuo corpo non sta bene a 5000, non puoi pensare di arrivare a 8000 mt nella fatidica zona della morte. Il rischio embolo e’ quasi una sicurezza. E’ come partire per la battaglia della vita con un braccio solo. Affronteresti mai un pugile professionista sapendo di non avere almeno entrambe le braccia libere? Non credo proprio.

In quel particolare momento della sua vita invece, il corpo sembrava quasi suggerirgli di andare. Non aveva nemmeno dovuto fare tutta la fase di “salita-discesa-risalita” per abituarsi all’altitudine. Il suo corpo era in bolla. A livello metereologico ci sono pochi giorni a disposizione per poter tentare la salita della tua vita, soprattutto in inverno come ha fatto Simone. I rischi sono innumerevoli, dalla bufera alla valanga. E ad 8000mt d’altezza voglio dire 100% morte. Ma anche il tempo era stato clemente.

E’ ammirevole il rispetto che l’alpinista dimostra nei confronti della montagna e della natura. Questo libro sembra il romanzo di una lunga storia d’amore.
“E quella con il Nanga lo è stata. Vieni respinto un sacco di volte ma, a forza di corteggiare l’oggetto del tuo amore, capisci come devi cambiare l’approccio per farti accettare… All’inizio mi era stato proposto come sottotitolo Come ho conquistato il Nanga Parbat la montagna assassina. A parte il fatto che la montagna non è assassina, ho detto no perché non ho mai voluto usare il verbo conquistare. Mi hanno ribattuto: ‘Ma sarebbe proprio nel senso di ottenere la mano dell’amata…’. Sì, ma quanti l’avrebbero letto in quella chiave? Così il sottotitolo ora è: Come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina. Un lungo corteggiamento. Infatti, mentre pensavo a quanto dovevo scrivere, l’emozione più forte l’ho provata rendendomi conto che si è trattato di un intero anno della mia vita! Quattro spedizioni, per tre mesi ognuna di permanenza sulla montagna…”.

 

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Voto: 8/10

Vagamondo

Prima di partire per un lungo viaggio come quello in Islanda, avevo saggiamente letto un libro che parla di viaggi.  Anzi, di una vita passata in viaggio: VAGAMONDO.

ATTENZIONE: altamente controindicato per chi si sente intrappolato, per chi vorrebbe qualcosa di piu’ dalla vita. Moderatamente sconsigliato per chi passa piu’ tempo a cercare aerei piuttosto che dormire la notte.

EFFETTI COLLATERALI:
– Partenza compulsiva prima delle 40 pagine.
– Progettazione isterica delle prossime mete da visitare.
– Depressione post ultima pagina.
– Dipendenza da travelblogger.

Carlo si racconta in maniera trasparente e senza mezzi termini. Riesce a descrivere le brutture della sua vita precedente con la semplicita’ di chi ormai le vede solo piu’ da fuori. Scelte fatte in tempi lontani che seppur criticabili hanno reso possibile quello che e’ il viaggio della sua vita. La sensazione che solo toccando il fondo uno possa poi vedere la vita con occhi diversi. Liberarsi da tutto quei “ma”, “vorrei”, “pero’ ” che ogni giorno bloccano il nostro Io piu’ intimo.

Il libro e’ niente di piu’ e niente di meno che un diario di viaggio, dove l’autore racconta le sue mete passo dopo passo. Una sorta di viaggio di crescita: si parte dalla frustrazione iniziale e si arriva alla completa liberazione. Dall’alcool e le droghe allo yoga e al diventare vegetariani. Carlo racconta poi le culture incontrate e le difficolta’ superate. Un viaggio in solitaria che ti trascina, pagina dopo pagina, a camminare insieme a lui in giro per il mondo. La voglia di vedere dal vivo i posti descritti diventa a tratti una necessita’.

Quello che ho veramente apprezzato e ammirato e’ il duplice percorso che ha affrontato: quello interiore e quello intorno al mondo. Dopo 24 nazioni, 95450km e 528 giorni e’ riuscito a trovare se stesso e la sua pace interiore.

OITNB VS VIS A VIS

Minimalist White Nature Outdoor Photo CollageRicordo ancora quando mi sono approcciata a Orange is the New Black per la prima volta: ignara, impreparata a cotanta violenza e sicuramente molto ingenua sull’argomento situazione carceri americane (che poi penso sia molto simile a quella italiana).

Questo e’ sicuramente uno dei motivi per la quale ho avuto una certa diffidenza iniziale con Vis a Vis; troppo simile sia la narrazione delle prime stagioni, cosi’ come la scelta dei personaggi e alcune storie che sembrano ripercorrere esattamente OITNB. Altro aspetto che sicuramente ha fatto da deterrente è il format spagnolo, non proprio rinomato per la fotografia e la regia.

Ad ogni modo, una volta superato il pregiudizio iniziale e la prima stagione, si puo’ sicuramente cominciare ad apprezzare la trama, che comincia a diventare meno scontata, e i personaggi che acquisiscono episodio dopo episodio un carattere sempre piu’ forte e originale.

Personalmente ho individuato degli aspetti flop della serie che mi hanno fatto storcere parecchio il naso:

  1. Il personaggio principale e’ esattamente la versione spagnola di Piper:
    macarena la classica ragazza bionda che e’ finita in carcere per un piccolo reato, completamente impreparata alla vita nelle carceri, proveniente da una famiglia del tutto normale (entrambe con un fratello a cui sono molto legate).
  2. La presenza degli stessi personaggi che fanno da contorno alla narrazione.
  3. La recitazione un po’ povera delle prime due stagioni ed in particolare del padre e del fratello di Macarena (il fratello a tratti veramente insopportabile).
  4. Alcuni passaggi in cui il richiamo della telenovela e’ cosi’ forte da farci quasi dimenticare di guardare una produzione.
  5. La scelta di ripercorrere a tratti la stessa storia: caso eclatante la scelta di spostare la narrazione in un altro carcere con nuove detenute e nuove storie.

Le differenze tra le due serie:

  1. OITNB e’ una dramedy, un mix di dramma e commedia; Vis a Vis e’ molto piu’ cupa.

  2. zulemaNelle prime due stagioni l’attenzione e’ su Macarena, poi passa a Zulema; questa scelta arricchisce la trama e la rende sicuramente molto piu’ interessante, mentre per OITNB rimane fissa su Piper.
  3. OITNB e’ molto incentrata sulla vita delle carcerate con pochi riferimenti al “fuori” mentre Vis a Vis ha una narrazione parallela al di fuori del carcere.

Gli aspetti che ho apprezzato:

  1. Il personaggio di Zulema: pazza, inarrestabile e sicuramente non scontata.
  2. Da meta’ della seconda stagione si puo’ cominciare ad apprezzare un’evoluzione dei personaggi che in alcuni casi comporta una involuzione prima di poter prendere veramente coscienza di che cosa si è.
  3. screenshot_visavisLe scene di violenza:sempre piu’ crude e meno banali andando avanti con le stagioni.

 

 

 

Fatemi sapere se anche voi avete avuto le stesse impressioni, se l’avete visto e se vi e’ piaciuto 🙂

 

3 MOTIVI PER GUARDARE DARK

IL TEMA

Il tema della serie TV e’ complesso quanto basta per tenerti incollato per tutte e due le stagioni senza nemmeno riuscire a prendere fiato da una all’altra. Si parla di viaggi nel tempo, di passato, presente e futuro e di come un singolo elemento possa condizionarli in maniera drastica e irreversibile. Ma questo e’ solo il tema base della serie, da cui si articolano altri argomenti di diverso spessore, come: l’eterna lotta tra il bene e il male e quanto in realta’ sia difficile distinguerli; l’amore e la sua forza che puo’ battere qualsiasi cosa; la liberta’ di scelta e come essa possa essere influenzata.

IL TEMA (1)

Tutti i personaggi sono curati nei minimi dettagli: dall’abbigliamento alla storia personale che viene intrecciata e arricchita dai continui salti temporali. Nessun personaggio e’ lasciato al caso, nessun personaggio e’ solamente un “buono” o un “cattivo”; sono tutti il risultato di quello che hanno vissuto o che dovranno vivere, del progetto in cui sono immersi e del loro scopo finale. Quindi (piccolo consiglio personale) non lasciatevi influenzare dal giudizio iniziale, perche’ tutto cambia e tutto puo’ essere visto sotto punti di vista diversi.

IL TEMA (2)

L’ambientazione e’ cupa e coinvolgente, dove il mistero trapela ad ogni secondo di questa serie. La fotografia e’ veramente impeccabile: la narrazione e’ su diversi piani temporali e grazie ai dettagli si puo’ capire immediatamente in che anno i personaggi vengono catapultati. Dalla foresta (che cambia i connotati a seconda degli anni e dei cambiamenti ambientali) alle case in cui vivono i personaggi; i dettagli del paese in cui e’ immersa la storia, i vestiti dei personaggi che cambiano a seconda delle mode ma non vengono banalizzati dall’idealizzazione di essa.

Conclusione:

E’ una serie che deve essere guardata con attenzione in modo da poter ricordare tutti i volti e i collegamenti che si aprono ad ogni singolo episodio. All’inizio potra’ sembrare un po’ lentino, ma dopo i primi episodi non vorrete smettere di andare avanti!! Super consigliata 🙂


Autore:

Schermata 2019-03-23 alle 16.47.05