La primavera e’ ormai arrivata e la voglia di godersi il sole e la natura si fanno sempre piu’ prepotenti. Se siete finiti su questo articolo, pero’, state probabilmente cercando di superare un piccolo freno personale… e chi non ne ha in fondo?! La paura di fare qualcosa piu’ grande di noi stessi, la paura di superare quella linea che delimita la nostra zona di comfort per la quale proviamo un brivido di paura al solo pensiero.
Oggi abbattiamo questo muro mentale, ma per poterlo fare dobbiamo individuare prima di tutti quali sono i freni che ci impediscono di fare quel qualcosa di nuovo.
Non so dove andare – Da solo non me la sento.
Le informazioni sui sentieri non mancano, sui siti turistici locali, sulle guide turistiche e sulle cartine. Personalmente mi sono affidata spesso a Gulliver e poi, con il tempo e conoscendo meglio le zone, mi sono affidata ai cartello delle escursioni che trovi a inizio percorso. I percorsi si dividono in turistici (segnalati con la lettera T), escursionistici (E per gli escursionisti, EE per gli escursionisti esperti) e attrezzati (EEA); siete alle prime armi è meglio non affrontare nulla di più impegnativo di un percorso turistico. Fare escursioni con chi già è avvezzo a camminare per sentieri e montagne non è solo una questione di farsi compagnia, ma anche un modo semplice, veloce e piacevole di accumulare esperienza.
Non so come organizzarmi
Soprattutto in montagna (e non solo in alta quota), il meteo è mutevole: meglio partire con capi tecnici, vestendosi a strati, togliendo e mettendo quello che serve in caso di pioggia, freddo, caldo o sudore eccessivo. In ogni caso, meglio evitare il cotone, preferire capi traspiranti perché camminando in montagna la temperatura corporea si alza e si suda, e prevedere sempre un capo anti pioggia. Camminare nella natura significa avere a che fare con sassi, pietre, terreni scivolosi o sdrucciolevoli, pozzanghere, fiumi e quant’altro. Partire con un paio di sneaker da ginnastica è ragionevolmente controindicato tanto quanto acquistare un paio di scarponi per scalare l’Everest per andare in collina. A seconda di dove si pensa di andare, le scarpe da trekking dovrebbero avere determinate caratteristiche. Serve per riporre i capi di abbigliamento che si tolgono strada facendo; per l’acqua e il cibo; per gli effetti personali; per guide, cartine e quant’altro: uno zaino è il compagno fedele di qualsiasi escursionista. Per sceglierlo, controllate prima di tutto che sia comodo, confortevole, areato, impermeabile e sufficientemente capiente. Se poi ci sono tasche e taschini a portata di mano tanto meglio. (leggi anche Come scegliere lo zaino giusto per un viaggio )
Non si tratta di partire con un pack adatto all’attraversamento del Sahara, ma un coltellino multiuso e un fischietto per richiamare soccorsi e attenzione in caso di cadute o infortuni possono essere senza dubbio utili.
Non so come affrontarla e se fisicamente ce la faccio.
Un’escursione non è una gara: per godersi appieno l’esperienza e comprendere davvero perché camminare nella natura rende felici è meglio prendersi il tempo che ci vuole. I sentieri turistici sono segnati e segnalati, ma farsi un’idea del cammino prima di partire, seguirlo su una carta topografica e magari scaricare qualche traccia GPS (o usare le funzioni di un orologio specifico) può evitare spiacevoli situazioni.
Ad ogni modo ricorda che non e’ importante la destinazione ma il percorso. E’ successo a tutti di partire per un rifugio o un percorso e a meta’ constatare di non essere nelle condizioni di poter arrivare fino in fondo. Come detto poco sopra non e’ una gara e, soprattutto all’inizio, riuscire a intraprendere un percorso (magari anche da soli) e’ gia’ una conquista rispetto al passato. Con il tempo, poi, saprai sempre meglio fino a che punto spingerti e quando invece fermarti. Riconoscere i propri limiti (soprattutto in montagna) e’ uno degli aspetti piu’ importanti: non si tratta di dare il 100% per arrivare, devi saperti conoscere abbastanza bene per poterti spingere a salire sapendo che poi dovrai anche scendere. E spesso gli inconvenienti succedono proprio durante la discesa, quando il corpo non e’ piu’ cosi’ impegnato e la mente fa calare la soglia dell’attenzione.
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