Libri 2022 e #wishlist

Libri 2022

Una lista-promemoria in progress, scritta sia per me sia per chi legge, delle opere su cui ho messo le mani nell’anno 2022: libri, ebook, audiolibri di tutti i generi (romanzi, saggi, fumetti, albi illustrati).

Da appassionata di libri, non posso esimermi dall’amare i segnalibri (perchè no, le orecchie ai libri non si fanno! 😉 )

Quale libro stai leggendo? Quali sono i libri nella tua #tbrlist??
Ti aspetto nei commenti!

Qui sotto trovi la mia personale #wishlist aggiornata:

  1. Saga completa dell’Attaversaspecchi..
  2. Atti di sottomissione di Megan Nolan.
  3. Una vita come tante di Hanya Yanagihara
  4. L’idiota di Dostoevskji

Audiolibri 2022

  1. Libri che mi hanno rovinato la vita, di Daria Bignardi, letto da Daria Bignardi (Audible)
  2. L’arminuta, di Donatella di Pietrantonio, letto da Jasmine Trinca

Romanzi 2022

Prometto di aggiornare quanto più frequentemente possibile questo spazio dedicato ai libri letti durante l’anno 2022, ma non faccio miracoli. Ecco perchè vi consiglio, se volete essere sicuri di stare al passo con tutti i titoli, di seguirmi su Good Reads! Aggiorno la piattaforma con sicuramente più celerità rispetto al blog.

Ti lascio anche il supporto cartaceo stampabile gratuitamente che io ho inserito nella mia agenda.

Romanzi in lettura:

Se volete essere sicuri di stare al passo con tutti i titoli, seguitemi su Good Reads!

È l’unico canale dove riesco in qualche modo a tenere traccia delle letture, in alcuni casi anche delle pagine lette.

Qui sul blog aggiorno di volta in volta le recensioni dei libri letti e terminati.

Romanzi letti:

2. CIRCE,
DI MADELINE MILLER

Recensione qui

Libro letto: "Circe" di Madeline Miller

5. Il canto di calliope,
di Natalie haynes

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Libri letti 2022: "Il canto di Calliope" di Natalie Haynes

6. niente di vero,
di veronica raimo

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Libri letti 2022: "Niente di vero" di Veronica Raimo, candidato premio strega 2022

8. nova,
di fabio bacà

Recensione in arrivo!

Nova, di Fabio Bacà recensione

12.Nel paese delle donne selvagge, di Aoko matsuda

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Libri letti 2022: Nel paese delle donne selvagge di Aoko Matsuda edito da E/O edizioni

13. La cartolina
di Anne Berest

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14. gli scomparsi di chiardiluna
di Christelle dabos

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15. infanzia
di tove ditlevsen

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recensione Infanzia, Tove Ditlevsen, Fazi Editore

16. Uomoni e topi
di John Steinbeck

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5 motivi per regalare un libro a Natale e 3 libri consigliati.

Ancora indecisi su cosa regalare all’amica, alla zia, al collega? Scegliete una buona lettura perché i libri hanno sempre un valore aggiunto e qui sotto trovate 5 buoni motivi per sceglierlo come dono di natale. Ma prima…

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1 E’ pensato

Regalare un libro significa entrare in una libreria e pensare che cosa potrebbe realmente leggere la persona che ricevera’ il nostro dono. Dall’altra parte, chi lo scarterà avrà piacere nell’accorgersi che non si tratta di un regalo qualunque.

2 E’ una forma di amore

Se saprete individuare il genere di libro adatto al destinatario gli regalerete non solo una piacevole compagnia ma anche del tempo per sé: la lettura richiede di ritagliarsi dei momenti privati, per estraniarsi dal caos e dallo stress quotidiano.

3 E’ stimolante

Un libro, di qualunque genere esso sia, aiuta le persone a sviluppare un senso critico, insegna l’italiano, fa riflettere e consente al lettore di immergersi in un mondo fantastico dove ci si può immedesimare e talvolta trovare la soluzione ai propri dubbi.

4 Rimane nel tempo

Mi raccomando di non dimenticare una dedica personalizzata da scrivere nelle prime pagine bianche; in questo modo anche dopo molti anni chi lo aprirà sorriderà pensando a voi.

5 Non passa di moda

Un libro, le sue pagine di carta che nel tempo prendono un odore di vissuto e si colorano di giallo, non passerà mai di moda; in qualunque epoca e momento potrà essere riletto regalando ogni volta sensazioni nuove e diversi spunti di riflessione!

3 Libri consigliati da regalare a Natale

Il Frutto della Passione di Eva Giusti

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Morgana di Michela Murgia e Chiara Tagliaferri

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L’ombra del vento di Carlos Ruiz Zafon – la recensione

L’ombra del vento – la trama

Ci troviamo a Barcellona, in una mattina del 1945. Il proprietario di un modesto negozio di libri usati porta il figlio Daniel, di undici anni, nel cuore della città vecchia, al Cimitero dei Libri Dimenticati.

Un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all’ oscurità. Qui Daniel si impadronisce di un libro “maledetto” che cambierà la sua vita, conducendolo in un mondo di misteri ed intrighi che girano intorno all’autore di quel libro e sono da moltissimo tempo sepolti nella città.

Si tratta di romanzo in cui un inquietante passato, fatto di amori impossibili e follia omicida, incombe sul presente del nostro giovane protagonista.

“Questo libro è un mistero, Daniel, un santuario. Ogni libro, ogni volume che vedi possiede un’anima, l’anima di chi lo ha scritto e l’anima di coloro che lo hanno letto, di chi ha vissuto e di chi ha sognato grazie ad esso.”

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L’ombra del vento – un libro da leggere?

Personalmente era da tempo che sentivo parlare di questo libro, e la fine mi sono decisa a leggerlo. Ammetto che ho percepito qualche resistenza da parte mia ad immergermi nella storia nelle prima pagine, ma poi ne sono stata del tutto risucchiata. Il testo è come un puzzle, in cui pagina dopo pagina si va alla ricerca del giusto tassello da incastrare. L’autore ha ben  il contesto storico dove si svolge la trama, nella Barcellona franchista e della guerra. Il testo è uno specchio della città, si alternano descrizioni gotiche a temi gioiosi, eleganti legati alla vita dei personaggi.  L’ ho trovato estremamente interessante e di classe

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Chi e’ Carlos Ruiz Zafon?

L’autore Carlos Ruiz Zafón era uno sceneggiatore spagnolo trasferito in America, solo nel 2001 esordisce proprio con questo testo, facendolo rientrare poi nella tetralogia “Il cimitero dei libri abbandonati”.

Consigliato? Assolutamente si, adatto dai 14 anni in sù. Idoneo però per una lettura continua e costante, per essere compreso il libro va letto in tempo breve, immergendosi tra le sue pagine.

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Perche’ leggere Morgana? – la recensione

Perche’ leggere “Morgana” ?

Qualche mese fa inaspettatamente mi è stato regalato questo testo. Le prime parole che mi vengono in mente per descrivilo sono : tagliente, reale, che brucia come una guancia che ha appena ricevuto una sberla.

Parla di donne, dieci per l’esattezza, soprannominate Morgana in memoria  della  sorella potente e pericolosa del più rassicurante re dalla spada magica, Artù.
Tratta di donne che si direbbe tutt’altro che  esemplari, vere e proprie streghe che si scontrano contro gli schemi di una società oggettivamente a misura di uomo.

Il loro nemico è la “sindrome di Ginger Rogers”, l’idea misogina che le donne siano migliori per natura, e di conseguenza per essere sul palcoscenico e occupare lo stesso ruolo degli uomini, debbano per forza non solo saper fare tutto quello che fanno loro, ma farlo decisamente meglio, possibilmente all’indietro e sui tacchi a spillo.

Nelle pagine di questo libro è nascosta una speranza: “Ogni volta che la società ridefinisce i termini della libertà femminile, arriva una Morgana a spostarli ancora e ancora, finché il confine e l’orizzonte non saranno diventati la stessa cosa”.

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Chi sono Chiara Tagliaferri e Michela Murgia.

Il libro è scritto da Chiara Tagliaferri, coordinatrice editoriale, e Michela Murgia, scrittrice e critica letteraria italiana, ed il loro intento è chiaro. Puntano la lente di ingrandimento su quell’educazione che la maggior parte delle donne riceve, che si traduce nello stare nei ranghi di un ruolo che imparano fin da bambine attraverso i giochi che vengono imposti. Non tutte però. Ci sono bambine che fin in tenera età hanno scelto di rompere con lo schema del conformismo, dettando nuove  mode, regole artistiche, anticipando tempi futuri.

Sono streghe, o forse donne fatate, quelle che hanno semplicemente scelto di essere se stesse, potenti e sicure, e di conseguenza per la società oscure.

Morgana. Storie di ragazze che tua madre non approverebbe

Consigliato? Assolutamente si. Fascia d’età preferibilmente dai 18 in sù.

Leggete. Leggetelo tutti.

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Ascolta anche il podcast di Morgana, e’ gratuito e su Spotify:

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Guida astrologica per cuori infranti – Recensione

Quando si dice la sponsorizzazione e’ tutto. “Un caso editoriale senza precedenti”. “Il romanzo italiano venduto in 15 paesi prima della pubblicazione”. “Il libro che si candida a essere il best seller del 2015”.

Questo e’ quello che si dice di questo libro. La mia impressione invece e’ stato leggere l’ennesimo libro che non si sa per quale “caso editoriale” sia arrivato ad essere considerato il best seller del 2015. 

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Cosa penso di Guida Astrologica per Cuori Infranti?

Manca l’intuito, l’ingegno che ti stupisce e coinvolge nella storia. I dialoghi molto elementari e banali. Se questo libro fosse una persona sarebbe il ragazzo con la quale cerchi di dimenticare l’ultima storia d’amore vera e importante. Quella persona con la quale non devi avere alcuna aspettativa perche’ e’ semplicemente un riempi-tempo tra il passato e la persona giusta che ancora deve arrivare. Ci sono andata troppo pesante? Non credo. Amo quei libri che tra le righe lasciano qualcosa, anche solo quattro parole che messe insieme riescono a dare un significato a cio’ che prima non ne aveva. Questo invece, prima ancora di girare pagina, sai gia’ come andra’ a finire la conversazione o la situazione narrata. Sai gia’ che la risposta piu’ prevedibile (ecco, si proprio quella) verra data per spiegare dei momenti un po’ troppo costruiti e poco credibili.

Detto cio’, chiudo la copertina rigida dell’ultima pagina del libro e con un po’ di amarezza lo ripongo nella mia libreria, aspettando con ansia quello nuovo da leggere!

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Wonder- Recensione

La scrittura di un bambino di 10 anni l’avrebbe potuto rendere banale. Potrebbe sembrare un libretto adatto a tutte le eta’. E invece non e’ cosi’. Lo spessore dell’argomento viene sottolineato ancora di piu’ dalla purezza e ingenuita’ con la quale un bambino di 10 anni affronta la vita e gli ostacoli che si interpongono sul suo cammino.È la storia di Auggie, nato con una tremenda deformazione facciale, che, dopo anni passati protetto dalla sua famiglia per la prima volta affronta il mondo della scuola. E’ una storia che di per se non e’ tragica, perche’ sono i vari personaggi che raccontano dal loro punto di vista un anno della loro vita. Il pesante, se cosi’ vogliamo chiamarlo, e’ proprio il come viene affrontato questo periodo dai vari personaggi. Le difficolta’, i giudizi della gente, le mentalita’ arenate all’apparenza rendono la vita del protagonista un lungo percorso ad ostacoli, fatto di cadute e ginocchia sbucciate. Cuori infranti da parole leggere e taglienti come lame sottili. Il silenzio di chi affronta tutti i suoi mostri nascosto sotto una montagna di cuscini.

RJ Palacio sembra avere a cuore un altro aspetto, sintetizzato in una frase del preside: “Ci sono quasi sempre più di due punti di vista per ogni storia”, come a ricordarci che ogni ipotetica verità deve relativizzarsi, mettendosi a confronto con quella degli altri. Ma non solo, ci interroga sulle ragioni per cui la bruttezza sia in grado di sconvolgerci fino a evocare i nostri istinti più meschini e dà giustizia (e conoscenza) a una malattia che deturpa il viso ma non le facoltà intellettive.

Aristotele & Dante – Recensione

Se questo romanzo si limitasse ad una storia semplice e dei bei personaggi sarebbe un romanzo comune. Quello che lo rende straordinario è lo stile. Senza filtri. E’ come se questo romanzo fosse una lunga poesia, meravigliosa, evocativa, emozionante, ma scritta in prosa.

“We all fight our own private wars.”

Riassumere quello che succede ai due personaggi, ad Ari e Dante, dopo il momento in cui si incontrano un giorno per caso nella piscina del paese è molto difficile. Sicuramente perché il rischio spoiler è altissimo e poi perché la loro storia è un po’ come un puzzle, in cui gli eventi si incastrano uno con l’altro in continuazione. Mi dispiace per chi si aspettava una recensione piu’ descrittiva (che poi normalmente non amo descrivere il libro, ma raccontarvi che cosa mi ha suscitato perche’ sono abbastanza convinta che la caratteristica chiave dei libri sia semplicemente quello che ti lasciano).

Quello che ho amato di questo romanzo sono innanzitutto i personaggi. Complicati, fuori dalle righe e stravanganti ma del tutto onesti con se stessi. La loro è un’amicizia fatta di molte parole (quelle di Dante) ma anche di silenzi (per lo piu’ di Ari), di analisi introspettive, di piccoli e grandi gesti, di lunghe passeggiate nel deserto e qualche follia.

“I wondered what that was like, to hold someone’s hand. I bet you could sometimes find all of the mysteries of the universe in someone’s hand.”

Prometto di sbagliare – Recensione

Prendete delle emozioni, prendete delle pagine bianche. Riempite ogni singolo foglio con tutto quello che provate, con tutto quello che amate della Vostra persona, con i fantastici pensieri avuti nei Suoi confronti. Con i tormenti che l’amore spesso vi ha provocato. Con l’inadeguatezza che in alcuni casi ha preso il posto di un “Ti Amo”. Un inno all’amore che provate nei confronti della persona che amate. Una poesia dei gesti, la devozione del ricordo nel momento dell’innamoramento.  Un libro che cerca il particolare ma scritto completamente fuori dagli schemi classici.

«Mi seduce l’esistenza dei giorni l’uno dopo l’altro, le mani rugose di mio padre nelle mie, il sorriso aperto di mia madre da sempre.»

Me lo sono portato avanti per qualche settimana perche’ cosi’ come e’ stato scritto fuori dagli schemi, ho voluto leggerlo fuori dagli schemi: una pillola di felicita’ quotidiana. Un nuovo modo di fare poesia, cosi’ come e’ un nuovo modo di scrivere un romanzo. Per poterlo capire bisogna semplicemente lasciarsi trasportare dalle parole, senza giudicare o pretendere di comprendere che cosa concretamente stia succedendo ai personaggi. Ho imparato un nuovo modo di amare. L’autore ha saputo domare e dare significato alle farfalle che ognuno ha nello stomaco. Da bravo addestratore ha saputo domare il turbinio di emozioni per farne una frase di senso compiuto. Una frase di pancia e non di testa, ma pur sempre una frase con il senso e la direzione verso il cuore.

Concludo con una citazione non del libro ma della famosissima poesia di Montale che credo abbia potuto ispirare la visione dell’autore del romanzo:

Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale. E ora che non ci sei e’ il vuoto ad ogni gradino. Eugenio Montale.

Insidebook – Storie della buona notte per bambine ribelli

70592090_407729496546179_4709340694131507200_nStorie di donne che hanno cambiato il mondo. Favole di figure femminili che non hanno atteso il principe azzurro ma che, il futuro – quello che più piaceva loro – se lo sono conquistato con talento, tenacia, applicazione, studio e scelte.

Storie positive che insegnano alle nostre figlie, alle future generazioni di donne, a non sognare solo in rosa. Esempi che abbattono luoghi comuni e stereotipi; perché ogni donna – se lo desidera – può arrivare dovunque… pure sulla luna, proprio come Mae C. Yemison!

Settanta illustratrici da tutto il mondo hanno contribuito al volume. Una piccola chicca, utile a cambiare l’approccio culturale alla femminilità, alle prospettive, agli stereotipi che ingabbiano la donna e la circoscrivono a recinti che non è bene oltrepassare.

 

Storie della buonanotte per bambine ribelli.

Editore: Mondadori
Collana: Varia
Edizione: 1
Anno edizione: 2017
In commercio dal: 28 febbraio 2017
Pagine: 224 p

Recensione: Shantaram di Gregory David Roberts

Shantaram e’ un capolavoro. Uno di quei libri che dovrebbero essere inseriti nella lista dei libri da leggere per le vacanze estive durante il periodo delle superiori. Un libro che non racconta solo una storia, una vita. E’ un libro che ha come contorno molte storie e molte vite; a partire dall’India e le sue tante facce. Il libro racchiude un mondo di contrasti tra povertà-ricchezza, utopie-crimini, generosità-crudeltà.

Piccola nota a margine: l’autore, Gregory David Roberts, è nato a Melbourne, in Australia, nel 1952. Scappato da un carcere di massima sicurezza, si è rifugiato in India dove ha trascorso dieci anni. Non chiamerei il libro autobiografico, ma se tanto mi da tanto…

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Il bus della scalcagnata Veterans’ Bus Service, una compagnia di veterani dell’esercito indiano, è appena arrivato al capolinea di Colaba, la zona di Bombay dove si concentrano gli alberghi a buon mercato. Greg è il primo a mettere piede sul predellino e a farsi largo tra la folla di faccendieri, venditori di droga e trafficanti d’ogni genere in attesa davanti alla portiera. Ha una chitarra a tracolla, un passaporto falso in tasca e un turbinio di pensieri ed emozioni in testa.
Nel tragitto dall’aeroporto a Colaba ha pensato di essere sbarcato in una città dopo una catastrofe. Davanti ai suoi occhi si è spalancata una distesa sterminata di miserabili rifugi fatti di stracci, fogli di plastica e carta, stuoie e stecchi di bambù. In preda allo stupore, Greg ha visto donne bellissime avvolte in stoffe azzurre e dorate incedere a piedi nudi in quella rovina, e uomini dai denti candidi e dagli occhi a mandorla, bambini dalle membra incredibilmente aggraziate. Ovunque, poi, aleggiava un odore acre e intenso. Quell’odore in cui, a Bombay, fiuti di colpo l’aroma del mare e il metallo delle macchine, il trambusto, il sonno, la lotta per la vita, i fallimenti e gli amori di milioni di esseri umani.
Greg è un uomo in fuga. Dopo la separazione dalla moglie e l’allontanamento dalla sua bambina, la vita si è trasformata per lui in un abisso senza fine. Era un giovane studioso di filosofia e un brillante attivista politico all’università di Melbourne, è diventato «un rivoluzionario che ha soffocato i propri ideali nell’eroina», un «filosofo che ha smarrito l’integrità nel crimine», uno dei «most wanted men» australiani, condannato a 19 anni di carcere per una lunga serie di rapine a mano armata, catturato e scappato dal carcere di massima sicurezza di Pentridge.
Eccolo ora a Bombay, nel bizzarro assortimento della sua folla, con i documenti di un certo Linsday in tasca e una strana esilarante gioia nel cuore… A Bombay, infatti, il destino ha calato per Greg la sua carta. A Bombay, diventerà uno Shantaram, un «uomo della pace di Dio», allestirà un ospedale per i mendicanti e gli indigenti, reciterà nei film di Bollywood, stringerà relazioni pericolose con la mafia indiana. Da Bombay partirà per due guerre, in Afghanistan e in Pakistan, tra le fila dei combattenti islamici…

Categoria: Bestseller
Collana: Le Tavole d’Oro 
Pagine: 1184
Tradotto da: Vincenzo Mingiardi
Prezzo: €22,00
Per acquistarlo: Shantaram.