Quante volte è successo di ricordare un luogo associandolo non solamente alle bellezze paesaggistiche o architettoniche, ma anche alle emozioni vissute trascorrendo momenti particolari…Esistono luoghi che più di altri sono in grado di risvegliare in noi suggestioni, ricordi, lacrime, o meglio ancora sorrisi.
Il luogo di cui vi parlerò oggi, per me, rappresenta uno di questi…un luogo dal sapore d’autunno. Che fa rivivere e sentire addosso il dolce tepore del sole di ottobre e risplendere negli occhi i colori caldi ed avvolgenti delle foglie dei faggi. Un luogo che sa di piacevoli camminate all’aperto attraverso prati e boschi. Un luogo che risveglia il dolce sapore delle risate in compagnia attorno allo scoppiettare di un fuoco, magari accompagnate da un buon bicchiere di vino rosso. Un luogo che ha il sapore dell’amicizia. Quella vera. Genuina come le persone di montagna.
Il luogo di cui vi vorrei parlare oggi è la Massa del Turlo.
La via di salita più seguita per questa montagna inizia dalla località Barattina, una frazione di Varallo Sesia. L’itinerario è piuttosto lungo e per questo motivo sovente si sceglie di salire in auto lungo la carrozzabile che conduce all’Alpe Piane. Quì si prende il sentiero che sale alla vicina chiesetta, sorpassa a monte il Rifugio Camosci, attraversa un ampio alpeggio e superando una prima faggeta raggiunge la Sella di Vaneccio. proseguendo lungo l’ampia dorsale il bosco si fa via via più rado si perviene prima alla Bocchetta Schillottà e successivamente, tagliando in diagonale un tratto di cresta rocciosa, si raggiunge la cima di Ventolaro.
Continuando lungo la cresta si guadagna facilmente un’anticima, quindi la Bocchetta del Sonato ed infine la cima della Massa del Turlo dominata da una enorme croce in ferro. Dalla vetta si gode di un meraviglioso panorama su gran parte dell’arco alpino occidentale, sui laghi d’Orta e Maggiore e su numerosi paesi della Val Strona e Val Sesia.
Nota:
Poco al di sotto della cime si stacca un itinerario molto interessante, ma altrettanto impegnativo, che conduce alla vetta del Monte Capio.
L’itinerario di discesa ricalca fedelmente quello seguito all’andata ed in circa un’ora riconduce nuovamente all’Alpe Piane.
L’escursione di per se non presente alcuna difficoltà eccessiva, inoltre il dislivello modesto la rendono accessibile ed adatta a tutti.
Questo luogo è per me così caro perché penso rappresenti molto bene lo spirito con cui vivo la Montagna. Perché montagna non è necessariamente sinonimo di dislivelli a 3 cifre, scalate oltre il sesto grado o traversate su ghiacci perenni a temperature polari.
Montagna è anche e soprattutto sinonimo di amicizia, allegria, attimi felici condivisi insieme alle persone a cui vogliamo più bene.
Attimi e persone che lasceranno un ricordo indelebile e contribuiranno a dare quel sapore speciale a quei luoghi che hanno fatto da contorno a tutto questo…
Consigli tecnici:
Nonostante l’itinerario percorso non presenti particolari difficoltà, consiglio di non percorrerlo durante i mesi invernali soprattutto in caso di innevamento abbondante.
Segnavia: 620
Partenza: Alpe Piane di Cervarolo 1222 m
Arrivo: Massa del Turlo 1959 m
Dislivello: 737 m
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