Hella e il Golden Circle

Per il Golden Circle ci sono un mucchio di autobus e gruppi organizzati con partenze giornaliere, ma io ho deciso che avendo la macchina ed essendo tutta strada asfaltata avrei potuto fare il giro alla mia maniera.

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Il Golden Circle in macchina – Partendo da Hella

Sono quindi partita da Hella, e andata a Geysir passando dall’immancabile Reykhold.

Il circolo d’oro tocca tre celebri attrattive a meno di 100km dalla capitale: Pingvellir, Geysir e Gullfoss. E’ un circuito turistico artificiale, quindi riuscirete a percorrerlo con qualsiasi macchina a vostra disposizione.

A Geysir merita la pena fermarsi qualche oretta per fare il giro del parco e poter essere veramente stufi dei getti d’acqua per almeno i prossimi 20 anni. Da Geysir sono poi andata dritto per Gullfoss: la cascata piu’ famosa d’islanda e seconda solo alle cascate del Niagara.

Ritornando sui miei passi sono quindi passata da Laugarvatn (dove vi consiglio di andare per la piscina di acqua geotermale a 32 euro l’ingresso, qua il link) e Kerid. Ho quindi allungato per andare a vedere Sellfoss, per poi ritornare a dormire a Hella.

Sono ormai gli ultimi giorni e alla lista delle cose da vedere mancano piu’ pochi punti. Ecco che quindi il giorno successivo dedico tutta la mattinata nella valle del Canyon, Pingvellir, zona di congiunzione tra la zolla Europea e quella Americana. Vale la pena perdersi nel parco nazionale per scoprire tutto quello che ha da offrire questa terra che sotto molti aspetti e’ rimasta quasi incontaminata.

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CURIOSITA’: In Islanda sono talmente legati alla credenza delle creature nascoste che lungo la strada, nelle case degli islandesi, potrai trovare delle casette predisposte per gli elfi e le fatine. E’ cosa ormai risaputa che se durante la costruzione di una casa si viene a conoscenza che il luogo predisposto e’ in realta’ la dimora di piccoli abitanti della natura, la costruzione non si potra’ concludere.

Da Pingvellir mi avvicino a Reykjavik passando da Hveragerdi (parco geotermale da non perdere assolutamente). Arrivo la sera a Reykjavik e mi piazzo nell’unico campeggio della citta’ (attrezzatissimo) un po’ caro per gli standard riscontrati fino a questo momento (20 euro a notte contro i 10/15).

Godafoss, Lago Myvatn, Dettifoss e i fiordi dell’est

La mattina mi sveglio come sempre alle 8 e questa volta parto pero’ per la prima cascata islandese della mia vita: Godafoss! E non sapevo ancora che sarebbe stata la prima di mille sparse su tutto il perimetro. (CLICCA QUI per leggere la tappa precedente).

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La cascata di Godafoss

Sebbene sia la piu’ piccola e meno possente di altre cascate d’Islanda, e’ sicuramente una delle piu’ belle. La cascata ha un significato importante nella storia dell’Islanda: ne corso dell’alpingi (assemblea nazionale) dell’anno 1000, colui che chiamano “l’oratore della legge” fu costretto a prendere una decisione definitiva sulla legge da adottare in Islanda. Dopo 24 ore di riflessione dichiaro’ che da quel momento il paese avrebbe abbracciato la fede cristiana. Tornando a casa, passo’ accanto alla cascata nei pressi della sua fattoria e vi getto’ dentro i simulacri delle divinita’ pagane conferendole il suo nome attuale.

Da Godafoss passo quindi al lago Myvatn (un insieme di pozze di fango ribollenti, bizzarre formazioni laviche e crateri vulcanici). IMG_2850

Con una piccola deviazione dalla 1 (strada 862 comunque asfaltata) arriviamo poi a Dettifoss (uso il plurale perche’ ero con una ragazza che ho caricato metre faceva autostop).

Seydisfiordur e i fiordi dell’est

Decidiamo di condividere quindi un pezzo di strada insieme, lei ha l’ostello a Seydisfiordur, quindi passiamo a Egilsstadir e arriviamo al porto nella zona dei fiordi a est. Un piccolissimo paese che mantiene tutta la sua tipicita’ con il classico odore di mare e pesce che invade la strada principale (e unica). Passiamo cosi’ la serata insieme tra una pizza surgelata e una birra, poi di corsa in tenda (in questo campeggio qui). Essendo l’unico campeggio quando sono arrivata ho avuto difficolta’ a trovare posto, mi sono infatti piazzata la tenda nel prato a ridosso quasi della strada. Ve lo sconsiglio in alta stagione perche’ sara’ un delirio! Questa e’ la prima notte che faccio sotto l’acquazzone. Un po’ e’ stato anche rilassante, al sicuro nella tenda e con il sacco a pelo che e’ stata la piu’ grande salvezza. La mattina mi sveglio come sempre presto e ad accogliere la giornata c’e’ un sottile filo di luce che passa le nuvole. Quasi a indicare qualcosa, il porto! Cammino quindi fino al porto e vedo la maestosa nave che dalla Danimarca trasporta i nuovi avventurieri fino al Seydisfiordur.

Torno alla macchina, impacchetto tenda e averi e riparto.

Decidiamo (con l’autostoppista) di fare tutto il giro dei fiordi dell’est. E se state pianificando le mete da visitare, vi consiglio vivamente di tenere in considerazione questa strada. Basta stare sulla costa (la 96 che poi si unisce e diventa di nuovo la 1), si allunga di circa 1 ora, ma il panorama vale decisamente il tempo speso.

Continuiamo quindi la strada con destinazione finale Vik. Ci fermiamo pero’ lungo il tragitto a:
Jokulsarlon ( la spiaggia con le sculture di ghiaccio ).
–  Skaftafell 
Vik