Free Printable Travel planner |pianifica le tue vacanze per non perdere le emozioni del tuo prossimo viaggio!

Il nuovo travel planner di @giuliaconlagiaccarosablog è stampabile gratuitamente per te!

Ho pensato a un travel planner perchè dopo aver utilizzato la moleskine mi sono resa conto di quanto le dimensioni contino. Così ho pensato a un semplice foglio da poter stampare e tenere dentro la guida che solitamente mi porto dietro in viaggio.

Un pezzo di carta dove poter annotare tutto!

E un ricordo da lasciare dentro la guida con quello che si è fatto, oltre che un valido aiuto per quando amici e parenti ti chiedono indicazioni per fare lo stesso viaggio.

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Che cosa annotare su un diario di viaggio?

Qui sotto trovi alcune idee per utilizzare al meglio il tuo travel planner. Potrai annotare:

  • cosa visitare
  • dove mangiare
  • gli spostamenti da dover fare durante la tua visita
  • i costi di eventuali biglietti
  • eventi a cui partecipare durante la visita

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Trovi tutti i contenuti gratuiti, tra cui planner mensili, planner settimanali, food tracker e tracker generici, nella mia sezione dedicata ai planner!

Ci sono tantissimi contenuti gratuiti da poter scaricare 🙂

Una settimana in Puglia: Vieste e il Gargano con i bambini

Probabilmente fondata da Dauni, successivamente colonia greca e poi municipium romano, e’ da sempre stata contesa per la sua posizione.

Il borgo di Vieste e’ affascinante ed arroccato tra le scalinate e i vicoli intorno alla Punta di San Francesco, dove si trovano la Chiesa e il Monastero omonimi.

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Il dubbio poteva essere soggiornare a Vieste o Mattinata, ma alla fine abbiamo scelto Vieste perche’ e’ esattamente a meta’ tra tutte le destinazioni che ci siamo prefissate per la vacanza.

Nota da ricordare: da Vieste partono anche i traghetti per le isole Tremiti.

Gli imperdibili durante un soggiorno sul Gargano

  • La Foresta Umbra
  • I panorami tra Vieste e Mattinata
  • La Baia di Vignanotica
  • I trabucchi tra Vieste e Peschici
  • Rodi Garganico
  • Birdwatching ai laghi di Lesina e Varano

Qui trovi la guida che ho utilizzato per pianificare i miei viaggi in Puglia!

Il nostro itinerario

Partendo con due bambini di 2 anni, la nostra partenza e’ costata una sveglia alle 4.00 di mattina in modo da poter viaggiare con i bambini addormentati per un bel tratto di strada.

La prima tappa l’abbiamo fatta a Lesina: colazione sul lago per sgranchire le gambe prima di arrivare a Vieste. Considerate che da Lesina a Vieste rimane un’oretta di viaggio, tutta curve e stradine strette. Per noi e’ stato perfetto poterci fermare e far svagare i bimbi prima dell’ultimo pezzo di strada.

Arrivati a Vieste, ci siamo organizzate in modo da andare a fare spesa per poter pranzare, riposare ed essere pronti per il pomeriggio. Nel nostro caso abbiamo scelto il mare di Vieste: avendo fatto molta strada ci e’ sembrata una scelta ideale per poter far sfogare i duenni.

DOVE ABBIAMO MANGIATO

COLAZIONE: Mini Bar di Argentieri Marianna (per una colazione vista lago)

CENA: La Grande Paposceria (prezzi medio bassi, cena tipica Pugliese)

Dopo un meritato riposo post viaggio, abbiamo puntato subito alla Foresta Umbra a 1 ora e 20 di macchina da Vieste.

Abbiamo passato la mattina a visitare la foresta senza farci mancare l’imperdibile tappa “Daini“. Poco distante dal centro potete trovare una parte di foresta recintata e abitata da dei bellissimi Daini. Non si puo’ dare da mangiare agli animali, ma e’ possibile acquistare il mais per poterli far avvicinare.

Sulla via del ritorno siamo passati da Rodi Garganico dove ci siamo persi tra i vicoli caratterizzati da murales e scritte locali. Una vista e un’atmosfera unica!

DOVE ABBIAMO MANGIATO

PRANZO: al sacco nella foresta Umbra

MERENDA: Pasticceria Rodi

CENA: La Lanterna

Da Vieste trovate le indicazioni per arrivare a Mattinata percorrendo tutta la strada litoranea, un percorso pieno di curve ma con delle visuali mozzafiato. Il mio consiglio e’ quello di fare questa strada e fermarvi quando vedete delle piazzole di sosta perche’ si nascondono degli scorci unici e mozzafiato!

Come abbiamo gestito un percorso di questo genere con due bambini piccoli in macchina?

Prima di partire ci siamo fermati a prendere il caffe’ sulla lunghissima spiaggia dove potete ammirare il Pizzomuno.

Abbiamo dato libero sfogo a corse, capriole e a tutta la vivacita’ che potevano avere. Una volta in macchina si sono addormentati dopo pochi chilometri (e siamo state consapevoli che questo avrebbe pregiudicato il sonnellino pomeridiano).

Dopo aver seguito la litoranea fino a Mattinata, abbiamo girato il centro del paese e fatto pranzo in una via tra le piu’ caratteristiche del paese

Dopo pranzo abbiamo ripreso la macchina in direzione Baia di Vignanotica. Con le sue falesia bianche a piccol sul mare, si arriva percorrendo la SP53 che conduce a un parcheggio a pagamento (10€ per tutto il giorno, 5€ per il pomeriggio). Da qui ha inizio un sentiero che arriva fino alla spiaggia.

NOTA: il sentiero viene descritto come “asfaltato” e quindi percorribile con il passeggino. Non e’ asfaltato, e’ ghiaioso e con pietre non adatto quindi a tutti i passeggini. Detto cio’, siamo riuscite a scendere e salire con i bambini nel passeggino ma con un po’ di fatica.

La spiaggia e’ ben attrezzata e sono presenti due bar a disposizione.

Abbiamo passato il pomeriggio nella spiaggia libera e siamo tornati a Vieste al calar del sole.

DOVE ABBIAMO MANGIATO

COLAZIONE: Lido Golden Beach di Vieste

PRANZO: La Vineria di Mattinata (prezzo nella media)

MERENDA: Lido Baia dei Gabbiani

CENA: Molo 54 (prezzo medio alto, ma cucina strepitosa. Hanno alternative anche per celiaci, consigliatissimo il caciocavallo alla griglia, il piu’ buono mai mangiato)

In direzione Peschici, abbiamo fatto una tappa a 15 minuti dall’arrivo per visitare una nuova Baia e far giocare i bambini. L’idea iniziale era di arrivare alla spiaggia di Zaiana, difficile pero’ da affrontare con due bambini piccoli.

Abbiamo quindi optato per la piu’ facilmente raggiungibile Baia Mannaccora, una delle localita’ storiche del Gargano.

Dopo la breve tappa siamo ripartiti in direzione Peschici. Non e’ facile descrivere il colpo d’occhio che sorprende il visitatore che arriva a Peschici: si distingue molto dagli altri paesi del Gargano quasi a ricordare i paesi delle Cicladi (fu infatti findata da popolazioni slave nel X secolo).

Dopo il pranzo abbiamo ripercorso la litoranea in senso opposto e ci siamo fermati nell’imperdibile spiaggia di Torre di Sfinale.

DOVE ABBIAMO MANGIATO

COLAZIONE: Bar Lido di Mannacore

PRANZO: Ristorante la Taverna (molto molto buono, prezzo medio alto)

MERENDA: Lido del Piacere, Localita’ Sfinale

CENA: La Cantina a Vieste (scongliatissi, prodotti non di qualita’ e abbiamo aspettato 1h un petto di pollo per i bambini)

Abbiamo deciso di dedicare l’ultimo giorno a Vieste: partendo dalla parte storica siamo arrivate al mercato cittadino. Per poterla visitare bastera’ perdersi tra le piccole vie che la compongono e lasciarti trasportare dai colori e dai profumi che aleggiano.

DOVE ABBIAMO MANGIATO

COLAZIONE: Bar Caffe’ Seggio ( e’ il bar nell’unica piazzetta interna del centro storico. Vista stupenda)

Hai a disposizione una settimana per visitare una parte della Puglia?

Se stai cercando un’alternativa valida che non sia sul Gargano ma piu’ a sud, questa guida fa per te! Una settimana tra Bari e Monopoli, attraverso le piu’ belle spiagge della costa.

Hai a disposizione due settimane per visitare la Puglia?

Puoi pensare di fare una settimana sul Gargano tra Peschici, Vieste e Mattinata; la seconda settimana scendere sulla costa da Bari a Monopoli.

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Vacanze a Vieste – Tutto quello che c’e’ da sapere

Vallo a spiegare a chi non e’ nato a Vieste, che le case bianche, unite da archetti, a strapiombo sulla roccia, non sono spolverate da borotalco. E’ l’intonaco, in pieno stile mediterraneo, a dare a Vieste questo candore, quasi accecante.

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Visitare Vieste – tutti i consigli utili

Il bianco e’ il colore che domina ovunque: tra le viuzze talmente strette che fa fatica a passarci una macchina, alle scalinate che confluiscono alla piazza centrale. Perdersi in questi vicoli e stradine e’ l’unico modo per conoscere Vieste.

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Che cosa vedere assolutamente a Vieste

Si puo’ partire dal punto piu’ alto dove si trova il castello di origine normanno – svevo; da questo punto c’e’ una vista mozzafiato sul mare. Poi si puo’ proseguire con una visita alla Cattedrale in stile romanico e il campanile in stile barocco, fino alla “Chianca Amara”, la pietra (anch’essa bianca) che ricorda l’eccidio dei viestani da parte dei pirati turchi.

Imperdibile, poi, il mercato di Vieste con tutti i prodotti tipici della tradizione: dai formaggi, ai peperoncini, ai prodotti sott’olio. Perdetevi tra i sapori di questa terra, unici ed inimitabili.

Il faraglione di Pizzomunno – la leggenda

Narra la storia d’amore tra una fanciulla di nome Cristalda, dai lunghi capelli color oro, e un giovane pescatore, Pizzomunno.

Ogni giorno Pizzomunno, con la sua barca, andava per mare e le sirene, ammaliate dal suo sorriso, emergevano dalle onde e intonavano in suo onore melodiosi canti marini.

Queste creature erano prigioniere dello sguardo di Pizzomunno, ma lui amava solo Cristalda e vane erano le offerte delle sirene. Una sera, le sirene prese da eccesso di gelosia, aggredirono Cristalda e la trascinarono nelle profondita’ marine. Invano Pizzomunno rincorse la voce disperata dell’amata ed il mattino successivo, i pescatori, trovarono sulla spiaggia quel bianco scoglio che la leggenda dice essere il giovane Pizzomunno pietrificato dal dolore. Si dice che solo ogni cento anni le sirene consentono all’infelice Cristalda di riemergere, per ritrovare il suo amante e rivivere cosi’, solo per un giorno, il loro amore.

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e lasciati ispirare!

Il cammino di Matera: 170 km da Bari a Matera con Giulia

Se state pensando di fare il Cammino materano e cercate tutte le informazioni necessarie per realizzare quest’avventura straordinaria, siete QUASI nel posto giusto.
Dico quasi perche’ l’avventura l’ha fatta un’altra Giulia (ps: posso dirlo? Penso proprio di si visto che cosa ha fatto…quindi lo dico: un nome, una garanzia. Ecco, l’ho detto.)

A luglio 2021 Giulia ha affrontato il suo cammino materano e io mi sono immersa in questo viaggio insieme a lei, attraverso i percorsi, la storia, le curiosita’ e tutte le casette che l’hanno ospitata strada facendo.

Le tappe del Cammino Materano: da Bari ai Sassi unesco di Matera

Nella sua guida su thelostavocado potete trovare tutte le tappe che ha fatto da Bari ai Sassi UNESCO di Matera lungo la via Peuceta.

Che cosa troverete in questa guida?
Tappa per tappa troverete una infinita’ di curiosita’, di storia locale e di informazioni utili per dormire e (soprattutto) mangiare. Giulia racconta questo cammino a cuore in mano, mettendo tutta la sua abilita’ nella scrittura al servizio delle terre che ha pestato, passo dopo passo.

La guida completa per il cammino Materano: la lista per preparare lo zaino, i contatti utili, le vie e le tappe, dove dormire, dove mangiare e i must have per affronatre la Via Peuceta in 7 giorni.

Sono 75 pagine di guida scritte da Giulia in maniera magistrale (l’ho gia’ detto che scrive benissimo?!). Dopo questa guida il prossimo passo e’ scrivere per la Lonely Planet, ne sono sicura.

E dunque come ottenere questo preziosissimo lascito per i futuri viaggiatori della via Peuceta? Vi basta chiedere a Giulia!

Mandatele un messagino su IG o passatela a trovare sul blog thelostavocado. Sono sicurissima che una volta scoperta verrete travolti dai suoi viaggi, dalle sue mille perle e dai contenuti sempre super interessanti.

Oppure su @giulia_gribaudo_

Tour letterario sulla Rive Gauche – Itinerario a piedi

69538119_449480355778129_1373306520061607936_nDopo aver visto per l’ennesima volta il film Midnight in Paris, mi sono chiesta in che modo potessi ripercorrere anche solo in minima parte quel viaggio stupendo alla scoperta dei locali e delle persone che hanno vissuto la capitale d’inizio ‘900.

Cosi’ e’ uscito fuori il mio personalissimo tour letterario a piedi sulla Rive Gauche. Si tratta di 6,5km alla scoperta dei posti che sono associati a grandi scrittori ed intelletuali.

 


1 RUE DU CARDINAL LEMOINE

Percorrendo verso sud-ovest rue du Cardinal Lemoine, nel passaggio al n.71 troverete l’appartamento E dove James Joyce fini’ di scrivere l’Ulisse e al numero 74 la casa dove Ernest Hemingway visse dal 1922 al 1923

2 LA MANSARDA DI PAUL VERLAINE

Hemingway scriveva nella mansarda di un albergo in 39 rue Descartes, dove era morto il poeta Paul Verlaine.

3 LA PENSIONE DI GEORGE ORWELL

Nel 1928 George Orwell visse in 6 rue du Pot de Fer, che nel romanzo “senza un soldo a Parigi e a Londra” chiamo’ rue du Cop d’Or.

4 L’HOTEL DI JACK KEROUAC

Negli anni ’50 il Relais Hotel du Vieux Paris al n.9 di rue Git le Coeur era il preferito di Allen Ginsberg e Jack Kerouac.

5 SHAKESPEARE & COMPANY

In origine, la libreria Shakespeare & company si trovava in rue 12 de l’Odeon: all’epoca la proprietaria Sylvia Beach prestava i libri a Hemingway e nel 1922 pubblico’ l’Ulisse per conto di Joyce. Dopo la chiusura sotto il nazismo, ha riaperto nella sede attuale.

6 LA CAMERA DI HENRY MILLER

Nel 1930 Henry Miller soggiorno’ al quinto piano dell’edificio n.36 di rue Bonaparte. Descrisse la camera in cui visse in Letters to Emil (1989).

7 L’ALBERGO DI OSCAR WILDE

Situato nell’ex hotel d’Alsace in 13 rue des Beaux-Arts Wilde mori’ nel 1900.

8 LA PRIMA NOTTE A PARIGI DI HEMINGWAY

Hemingway arriva a Parigi il 22 dicembre 1921 come corrispondente del Toronto Star insieme alla prima moglie, Hadley Richardson. Trascorre la sua prima notte nell’Hotel d’Angleterre in 44 rue Jacob.

9 LA CASA DI GERTRUDE STEIN

Poetessa, scrittrice, drammaturga e femminista americana che contribuì allo sviluppo e diffusione della letteratura e dell’arte moderna, Gertrude Stein accoglie regolarmente nel suo elegante appartamento gli scrittori che lei stessa definisce della generazione perduta. Tra questi, Hemingway, che grazie ai suoi consigli e a quelli di Ezra Pound trova il suo stile. Abitava in 27 rue de Fleurus.

10 RUE NOTRE-DAME DE CHAMPS

Pound abito’ al 70 bis rue Notre-Dame de Champs, mentre al 113, sopra una segheria, c’e’ il primo appartamento che Hemingway affitto’ in questa zona di Parigi.

“Siete tutti una generazione perduta – disse una volta Gertrude Stein a Ernest Hemingway – voi giovani che avete prestato servizio nella guerra. Non avete rispetto di niente, pronti a bere fino a morire”. Per otto intensi anni lo scrittore si perde e si inebria della magia di Parigi, resa eterna dai suoi migliori romanzi.


Autore:

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Al mare con il cane nelle Marche

Cari proprietari di cani, quante volte siete stati costretti a immergervi in acque non troppo pulite pur di far vivere un po’ di sano mare al vostro animale peloso? Quante volte avete cercato spiagge accessibili che fossero un po’ piu’ grandi di un fazzoletto di carta… e che non fosse cosi’ lontano da qualsiasi area con un minimo di servizi?!

Negli anni ho dovuto fare le stesse cose per amore dei miei due pelosi: relegarmi al fondo di una spiaggia cercando di non intercettare l’acqua delle fogne; lavare con tanto di shampoo dopo ogni bagno e dover scegliere tra “spiaggia con amici” e “spiaggia con amici a 4 zampe”. Proprio per questo, la prima volta che sono andata a Marcelli mi sono positivamente stupita. Una lunga spiaggia che anche se non avessi il cane probabilmente frequenterei!

Qui ti consiglio la guida per poter conoscere Le Marche ed Ancona.

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Per chi ha i cani fifoni come i miei, consiglio questo punto della spiaggia, dove il fiume si unisce con il mare e crea una zona perfetta per tutti i cani che non amano troppo le onde.

La spiaggia si trova tra Numana e Porto Recanati (all’ingresso del comune di Marcelli arrivando da Porto Recanati), e il mare e’ semplicemente stupendo.

Sul corso principale si affacciano poi molti negozietti, locali e ristorantini lungo tutto il tratto di costa completano il profilo di questa zona, dove potete provare la cucina locale a base di pesce accompagnata da uno dei vini delle colline intorno al Conero.

Per chi volesse fare invece una vacanza itinerante, lascio la lista delle spiagge accessibili con i cani che potete trovare su tutto il territorio marchigiano:

Bagno Marebello Via Lungomare Piermanni, Concessione 11 – 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 0733770287

Bagni Gigetta N.13 Lungomare Piermanni (Lung. Sud) – 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 0733770287

Lido Cristallo Via Lungomare Sud 6 – 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 0733771198

Bagni Arturo Lungomare Piermanni, 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 0733815940

Chalet et’ná Via Lungomare nord – 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 0733781351

Ippocampo Viale IV Novembre, 35 – 62012 Civitanova Marche (prov. Macerata) Telefono: 073370715

Tropical zona di Palombina Nuova – Ancona Telefono: 3284634888

ISLAMORADA – Dog Beach Via Faa di Bruno, 124 località Ponte Sasso – Fano (prov. Pesaro Urbino) numero di telefono: 347.1872521 sito web: www.islamorada.it e.mail: info@islamorada.it posizione sulle mappe di google Servizi: Il cane può fare il bagno col padrone senza alcuna limitazione; ombrelloni, lettini, lettini “dog”, ciotole, doccette, abbeveratoi, punto di primo soccorso e tanti eventi cinofili. Bar enogastronomico, parcheggio gratuito, ecc… –

Lido Scooby-Doo Via Lungomare Italia, 1 – 60019 Senigallia (prov. Ancona) Numero di telefono: 345.3043484 (Lucilla) sito web: www.scoobydoobeach.it e.mail: scoobydoo.beach@libero.it posizione sulle mappe di google Servizi: i cani possono fare il bagno in mare, ombrelloni con lettini anche recintati, lettini per cani, nebulizzatore e doccetta per rinfrescarli, percorso agility. –

Lido Baia Canaria Via terza strada, Cesano – 60019 Senigallia (prov. Ancona) Numero di telefono: +39 3497377639 (Valentina Medici) sito web: http://www.baiacanaria.it e.mail: info@baiacanaria.it Facebook: https://www.facebook.com/pages/Baia-Canaria Servizi: I cani hanno accesso all’acqua per il bagno e ci sono box grandi e piccoli con ombrellone e lettini ed ombrelloni e lettini senza box. I nostri amici a 4 zampe hanno a loro disposizione un lettino morbido e refrigerante ed una ciotola per ognuno. –

Animalido via del moletto sn – 61100 Fano (prov. Pesaro Urbino) Telefono: 3395449041 Sito web: http://www.animalido.it/ e.mail: info@animalido.it Servizi: i cani possono entrare in acqua e fare il bagno con i padroni , ombrelloni con lettini, aree relax recintate, lettini per cani, nebulizzatore e doccetta per rinfrescarli, percorso agility ecc.

Spiaggia libera Zona Arzilla Lungomare nord in direzione Pesaro – 61032 Fano (prov. Pesaro Urbino) Telefono: 0721803534

Stabilimento balneare Pineta Beach Viale della Repubblica 1 – 62017 Porto Recanati (prov. Macerata) Telefono: 348 3353434 sito web: www.pineta-beach.com

Spiaggia libera Comunale di Porto Recanati Via Ludovico Scarfiotti (a nord della Lega Navale) – 62017 Porto Recanati (prov. Macerata) Telefono: 071759971

Spiaggia libera Fiumerella Zona a nord della foce del fiume Fiumerella – 62017 Porto Recanati (prov. Macerata) Telefono: 0719799084

Spiaggia Libera 14 Zona a sud Foce Fiume Tesino – 63066 Grottammare (prov. Ascoli) Telefono: 0735739255

Spiaggia libera vicino Camping Village Numana Blu Via Costa Verde (di fronte Camping Village Numana Blu), 37, 60026 Numana (prov. Ancona)

Qui ti consiglio la guida per poter conoscere Le Marche ed Ancona.


Autore: Schermata 2019-03-23 alle 16.47.05

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Cosa vedere a Recanati Schermata 2019-05-09 alle 15.41.08

Siem Reap e Angkor

A Siem Reap arriviamo di sera, e, senza sapere da che parte siamo girati, la strada è subito nostra.

L’hotel è su uno stradone percorso solo da macchine, perciò appena possiamo ci buttiamo in una via che porti all’interno per raggiungere il centro. E’ buio. Camminiamo nel silenzio delle vie deserte, cercando dei riferimenti da ricordarci per quando torneremo indietro.

Brancolando quasi alla cieca, quando non capiamo più se abbiamo davvero preso la direzione giusta, la strada comincia a popolarsi e il silenzio si fa vocio. Luci, finalmente.

Ora siamo in mezzo al caos più totale: musica altissima e delirio di persone. I ragazzi ballano mentre passeggiano, tutti hanno un drink in mano, le famiglie si divertono.

Immagine del 21-05-19 alle 17.18In alto, in mezzo a neon colorati, casse per la musica a grandezza uomo, locali a destra e a sinistra e discoballs, aleggia la scritta Pub Street.

Un incrocio tra due vie che diventa una discoteca a cielo aperto. Assordante. Soffocante. Divertente!

Poco lontano, il mercato notturno, e alcune eleganti bottegucce di artigianato locale. Una vera chicca, per me. Scopriamo qui la celebre sciarpa di cotone cambogiana, che nella versione tradizionale si presenta a piccoli scacchi bianchi e blu o bianchi e rossi, ma viene prodotta in mille fantasie diverse. E’ il simbolo nazionale: si chiama Krama e ha veramente un’infinità di funzioni. I cambogiani, uomini e donne, lo utilizzano come bandana, per coprire il viso, come asciugamano, o portabebè, per trasportare pesi, o come semplice accessorio di estetica. Insomma, un bellissimo e utilissimo souvenir!

Dopo questa sorprendente serata, il ritorno si fa nuovamente scuro e silenzioso. Mentre cerchiamo disperatamente di riconoscere, in preda all’incertezza, la strada percorsa all’andata, un uomo anziano in motorino si ferma per offrirci un passaggio. Non lo accettiamo, ma il signore è talmente gentile da darci un grosso aiuto sulla direzione che prenderemo.

Insomma, non ci siamo persi neanche questa volta!

I due giorni successivi, gli ultimi in Cambogia, sono dedicati a lei. Ad Angkor.

Mille volte ho sentito parlare di Angkor Wat: ho sfogliato fotografie, ho cercato informazioni su blog e guide turistiche. In realtà, Angkor Wat è solo un tempio, una minima parte dell’intera città di templi (Angkor) nella città (Siem Reap).

Ci addentriamo in queste strade fatte di terra rossa, che a ogni macchina che passa solleva un polverone rugginoso che sembra di essere in un film del Far West. Diradato il polverone, la vista si apre su di una scenografia mai vista altrove. Scenografia, sì. Perché tutto mi sembra un teatro grande una città, e ogni edificio, ogni tempio, ogni turista, guida, scimmietta, ogni foglia di quelle che se le tocchi si spaventano e si chiudono, ha il suo ruolo nello spettacolo.

La nostra guida è un ometto dagli occhi piccolissimi che parla un italiano al limite della comprensibilità. Lui conosce a menadito ogni pietra, ogni disegno, ogni angolo di Angkor. Accompagna i turisti diverse volte alla settimana, e potrebbe camminare a occhi chiusi sapendo perfettamente dove si trova.

Ogni tempio ha un nome. Impossibile ricordarseli e distinguerli tutti.

Il mio preferito è senza dubbio il Bayon: un susseguirsi di salite e discese, intorno a una moltitudine di giganti volti sorridenti scolpiti nella pietra. Ogni colonna ha un volto su ognuno dei quattro lati, per 54 colonne presenti originariamente. Un totale di 216 sorrisi.

Situato al centro del crocevia dell’antica città di Angkor Thom, il Bayon presenta un sistema di gallerie a tre piani e una serie innumerevole di bassorilievi sulle pareti, che rappresentano scene storiche, mitologiche, o di vita quotidiana. La nostra guida è talmente esperta da suggerirci di scattare una foto da un’angolazione che fa sembrare che il mio naso tocchi quello di un volto di roccia, in un incontro romantico. E subito si forma la coda di turisti per scattare la medesima fotografia.

IMG_1649Immancabile la visita al Ta Prohm, quello più atteso da mio marito, il tempio che fece da sfondo a una bellissima Angelina Jolie nel ruolo di Lara Croft nel film di Tomb Raider. Oggi è pieno di impalcature pronto per la ristrutturazione. Ma mantiene inalterato il suo magnetico fascino del selvaggio, con le sue costruzioni antiche di pietre perfettamente incastrate, sormontate, quasi inghiottite, dalle radici e dai tronchi degli alberi secolari che imperterriti, regali, le sormontano. Quasi a voler precisare che la natura è più forte, più alta, inesorabile, sulla mano dell’uomo.

IMG_1528Ultimo ma non ultimo, Angkor Wat, il simbolo della Cambogia, disegnato persino sulla bandiera nazionale: a pianta rettangolare, con tre torri che svettano su tutto il resto, perfettamente visibili da lontano e inconfondibili. E’ il tempio meglio conservato qui, ecco perché diventa l’emblema dell’intero Paese.

Lo percorriamo, infinito, ammirandone le decorazioni in bassorilievo sulle pareti. La nostra guida conosce a memoria ogni scena, e ce la spiega, ce le racconta, riconoscendo popoli di invasori in battaglia, riti religiosi, animali e scene di vita quotidiana come un banchetto o una signora intenta a fare il bagno.

Visitiamo questi, e molti altri templi, che ci permettono di vivere esperienze uniche, come una passeggiata nella umidissima e affascinante foresta circostante, là dove i turisti non osano arrivare. Camminiamo come isolati dal mondo, immersi nella natura che ogni tanto ci regala delle inaspettate sorprese: un piccolo tempio che sembra sorgere addirittura sopra le radici degli alberi, tenere scimmiette che si arrampicano dappertutto e si scambiano effusioni, rettili che mai più rivedrò in vita mia.

E una scena. Un battesimo. Una famiglia seduta sui gradini di un’abitazione di monaci immersa nella foresta e nascosta ai più, si sottopone alla doccia di purificazione che un monaco, pregando, gli rovescia addosso da un pentolone pieno di acqua santa.

IMG_1574.jpgMi lascio affascinare da un gruppetto di danzatrici in abito tradizionale: colorato, ricco di oro, bracciali, e un copricapo dorato da cui spuntano tre preziosi puntali. Si mettono in posa, si muovono soavi. La fisionomia del loro volto si adatta perfettamente all’abito che portano, come se le ragazze cambogiane nascessero così, con quel meraviglioso costume che conferisce loro un che di mistico, per elevarle a creature mitologiche.

Infine, questo posto meraviglioso mi ha riservato per ultima una perla che non mi aspettavo più di scoprire. I monaci uomini, nella loro tunica arancione, sono per me uno spettacolo carico di emozione. Ma non immaginavo che vedere loro, le monache buddhiste, più uniche che rare, sarebbe stato per me un tuffo al cuore. Alla fine dell’ultima visita all’ultimo tempio, giro l’angolo e me le ritrovo davanti. Creature fiabesche, di bianco vestite, che brillano ai miei occhi di una luce adamantina. Eppure loro se ne stanno lì, tranquille, a chiacchierare come fossero delle persone normali, credendo di passare inosservate.

Grazie Angkor, per i tesori nascosti che mi hai regalato.

 

Autore

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Come scegliere lo zaino giusto per il viaggio?

backpacks-1888879_1920Se e’ la prima volta che vi approciate a una vacanza zaino in spalle, questa domanda vi sembrera’ di una difficolta’ estrema. Almeno per me la prima volta e’ stato cosi’: meglio un po’ piu’ grande che almeno ci metto piu’ cose? No, forse meglio piu’ piccolo cosi’ mi costringo a portare meno. Ma devo veramente spendere cosi’ tanto per uno zaino? E quelli che ci sono a basso costo faranno veramente cosi’ schifo?

Non so se ci siamo capiti, ma queste erano solo una parte delle domande che per i mesi pre partenza mi hanno frullato e sconquassato la testa.

Dunque, non preoccupatevi, habemus risposte!

Sbagliando si impara, ed e’ stato proprio provando diversi zaini che sono arrivata a capire prima di tutto le vitali differenze che ci sono tra i diversi modelli. Partiamo pero’ da un presupposto: questi suggerimenti nascono per chi pensa di intraprendere una vacanza zaino in spalla, dove si presume che ci siano delle condizioni di vitto e alloggio pre-esistenti. Le caratteristiche che stiamo per vedere non contemplano la necessita’ di doversi portare a spalle anche la tenda e i vivere ( in quel caso siamo su zaini da 80 + 10 L, quelli degli scout per intenderci!)

REGOLE DI BASE

Prima di passare alle caratteristiche tecniche che un buon backpack dovrebbe avere, ci sono dei principi base grazie ai quali potrete comunque restringere la scelta tra le centinaia di opzioni disponibili.

Meno e’ meglio

Questo è il principio fondamentale su cui basare la scelta del backpack meno è meglio! Quindi più piccolo sarà lo zaino, meno sarete invogliati a portare con voi cose inutili. Non c’è molta differenza nel preparare uno zaino per un viaggio di un mese da quello di un anno. Sapete perché? Perché i vestiti si possono lavare, buttare, ricomprare e anche scambiare, esattamente come fareste a casa!

Mai risparmiare troppo

Potete risparmiare sui voli, alloggi, noleggio dell’auto ma non troppo sullo zaino. Anche se non è necessario acquistare il più costoso in commercio, la qualità del materiale è davvero importante, dato che dovrete portarlo sulle spalle per molto tempo. Quindi puntare su marche specializzate in viaggi o escursioni potrebbe essere un ottimo investimento. I più diffusi e conosciuti sono Osprey, DeuterFerrino, Salewa, alcuni modelli Quechua di Decathlon sono ottimi e Rei, un brand americano che consegna anche in Europa.

Assicurarsi delle proprie proporzioni

Lo zaino dovrebbe tenere in conto prima della quantità di cose che deve contenere, del vostro peso, altezza e proporzioni. Quindi ad esempio se siete alti 1.68 cm come me, uno zaino da più di 55L può rivelarsi davvero una condanna. Per viaggi a lungo termine non dovrebbero superarsi i 55L per le donne e i 60L per gli uomini in totale, contando quindi sia il corpo dello zaino che l’eventuale zainetto per la macchina fotografica o per altri accessori. Credeteci, saranno più che sufficienti.

Le caratteristiche di uno zaino di qualita’

  1. Cerniere con lucchetto. Alcuni zaini specialmente quelli a “pozzetto”, non possiedono cerniere che possono essere chiuse con dei lucchetti. Il che va bene se andate a fare un’escursione di qualche giorno, ma è del tutto sconsigliato per motivi di sicurezza se viaggiate zaino in spalla per molto tempo, soprattutto se dormite nei dormitori e negli ostelli. Uno zaino è sicuro solo se tutti gli scompartimenti o quasi possono essere chiusi a chiave.
  2. Multi tasche interne. ll vostro zaino conterrà una miriade di cose differenti. Avere alcuni scompartimenti interni per tenere separati documenti, cavi, o vestiti sporchi è davvero indispensabile e vi aiuterà anche a trovare le cose facilmente.
  3. Waterproof. E’ importante che lo zaino sia resistente all’acqua per evitare in caso di pioggia di trovarsi tutti i vestiti bagnati. Molti backpack sono anche dotati di borsa impermeabile per ricoprirli, in alternativa potete acquistarla separatamente.
  4. Sostegno rigido per la schiena (scheletro di metallo). Negli anni ’70 questo sostegno era esterno (come quello che vedete nella foto sopra). Oggi però la maggior parte dei backpack di una certa qualità ce l’hanno invisibile interno. Aiuta a distribuire uniformemente il peso sulla schiena e a mantenere una postura corretta.
  5. Cintura per supporto lombare e spalline regolabili. Idem come sopra la cintura serve a caricare il peso su fianchi e ad alleggerire il lavoro di spalle e cervicale. Alcuni zaini sono dotati anche di tasche interne comode per inserire oggetti che avete bisogno di avere spesso a portata di mano. Le spalline aiutano ad adattare lo zaino alla vostra altezza soprattutto nel caso di modelli unisex.
  6. Cinghie di compressione. Le cinghie aiutano a comprimere il contenuto e diminuire le dimensioni per farlo entrare magari nelle misure del bagaglio a mano o semplicemente farlo chiudere. Quello che abbiamo scelto noi (leggete sotto) ha sia quelle interne che esterne.

Il mio zaino da viaggio

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Rullo di tamburi… io ho optato per questo modello (nella versione femminile) che ho scoperto essere poi la scelte di altre 4 ragazze con cui ho condiviso il pulmino da Bangkok ad Ayutthaya! Mi sono trovata trovata bene e l’ho utilizza in piu’ situazioni: direi leggero quanto basta, molto ben strutturato, economico ma non troppo e spendibile in diversi contesti.

Fammi sapere che cosa hai invece scelto tu, sei hai dubbi o domande 🙂

 

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Come pianificare un viaggio zaino in spalla.

adult-2693054_1920A mio parere questa e’ la parte piu’ bella di tutta l’organizzazione del viaggio: cominci ad assaporare quello che vivrai, ti catapulti in un futuro prossimo e tracci quello che sara’ il tuo percorso. Un foglio bianco di posti da vedere, attivita’ da fare e emozioni da scoprire.

Ok, siamo pronti per partire… prendete carta e penna!

  1. Scegliere il periodo dell’anno e determina delle date precise.

    Per alcuni puo’ essere una scelta, per altri magari e’ imposta; ad ogni modo individuare il periodo dell’anno in cui si vuole partire e’ utile per circoscrivere il “dove”. Non intendo che bisogna andare per forza nei posti dove in quel periodo e’ considerata l’alta stagione, ma bisogna valutare che tipo di attivita’ si vuole fare e quando queste attivita’ si possono fare (es: se volete fare il giro dell’Islanda in solitaria in macchina, eviterei di andare a gennaio… piuttosto ad Aprile o Maggio anche se sono fuori stagione).

  2. Fai amicizia con la mappa.

    E’ il momento di prendere una cartina, un libro, cercare sui blog e capire che cosa ti piacerebbe visitare, quali attivita’ vuoi fare e che impronta vuoi dare al tuo viaggio. Non dare nulla per scontato, in questa fase e’ bene tirare giu’ l’elenco di tutto quello che e’ possibile fare, ci penserete poi in un secondo momento a tagliare, eliminare e ridurre.

  3. Dai le giuste priorita’

    Adesso che hai l’elenco completo di tutto quello che potresti utopicamente fare, segna le priorita’ che vuoi dare ad ogni museo, attivita’, mostra e tour. Questo passaggio e’ quello che distingue il tuo viaggio da quello di chiunque altro perche’ e’ calato sui tuoi specifici interessi. In questo modo avrai un elenco di citta’ con le relative attivita’ da fare e la priorita’ che dai ad ognuno di esse.

  4. Quanti giorni per ogni tappa?

    Parto sempre dal progetto nel macro, e poi vado nello specifico…quindi, se ho diverse citta’ da visitare segnero’ di fianco ad ognuna quanti giorni voglio dedicarle. Considerate che se avete in programma un tour o un’attivita’ da svolgere (es: visita guidata piuttosto che dare da mangiare agli elefanti o una visita a uno stabilimento) dovrete contare una mezza giornata solo per poterla svolgere. Segnate quindi i giorni di fianco e andate al prossimo step!

  5. Definite le distanze e gli spostamenti

    Questo e’ un altro punto cruciale della pianificazione. Se si viaggia in Europa il definire le distanze e’ tendenzialmente abbastanza facile, ma ATTENZIONE perche’ con definire le distanze bisogna anche valutare il mezzo con cui ci si vuole spostare e quindi la tempistica che si avra’ per passare da una localita’ all’altra. Ripeto, per l’Europa e’ un po’ piu’ facile, ma se si sta pianificando un viaggio dalla parte est del mondo, in Sud America o in Africa bisogna considerare i mezzi di trasporto e le tempistiche di spostamento. Se sulla carta le vostre destinazioni sono a 200km di distanza, nella realta’ potrebbero corrispondere a 4-5 ore di viaggio. Quello che generalmente faccio e’ segnare quindi le destinazioni del mio viaggio come se fossero una mappa concettuale, sotto ogni destinazione l’elenco delle attivita’ e a congiunzione delle destinazioni una freccia con tempo di viaggio/mezzo/criticita’ (es: tratta percorsa solo alcuni giorni della settimana, in alcune ore etc etc…)

  6. Segna il senso di marcia

    Adesso che hai la panoramica completa puoi capire se il percorso che vuoi fare rientra nei giorni disponibili, quali attivita’ puoi fare e a quali invece devi rinunciare. In questo momento puoi tagliare, modificare e personalizzare il tuo viaggio secondo le tue personalissime esigenze e la tua personalissima visione.

  7. Prendi i biglietti aerei – noleggia l’auto

    Non aspettare di essere a ridosso del viaggio, acquista i biglietti una volta che hai definito il senso di marcia. Ti chiederai perche’ non prenderli prima? Perche’ il punto d’arrivo potrebbe non essere quello di partenza, perche’ e’ piu’ facile prenotare tutti i biglietti insieme invece che dover farsi rimborsare o spostare la prenotazione. Con “prendi i biglietti aerei” intendo anche quelli relativi ai voli interni (se ce ne sono).  Allo stesso tempo, dopo aver definito gli spostamenti saprai se avrai bisogno di noleggiare l’auto oppure ti affiderai a bus e trani locali. se dovrai noleggiare l’auto il consiglio e’ di farlo in anticipo onde evitare di incorrere in costi esorbitanti con le prenotazioni dell’ultimo minuto. Il noleggio dell’auto presuppone avere a disposizione una carta di credito, un deposito consistente per eventuali danni che si potrebbero provocare e  una patente con validita’ per lo stato in cui state andando. Bisogna quindi, anche in questo caso, pianificarlo con un certo anticipo.

  8. Ricerca i pernottamenti

    Quest’ultimo punto puo’ variare notevolmente a seconda del viaggio che state facendo. Personalmente mi sono trovata a dover programmare tutti pernottamenti con un certo anticipo in alcuni viaggi, mentre per altri ho scelto di avere la piu’ totale liberta’ e quindi ho scelto il posto dove dormire di giorno in giorno. Cosi’ come mi sono trovata a prenotare il posto dove dormire per i primi due giorni e gli ultimi due giorni, mentre per il resto della vacanza ho vissuto alla giornata. Non esiste una scelta giusta o sbagliata, anche in questo caso la scelta e’ molto personale. Viaggiare senza la sicurezza di un appoggio non e’ una cosa per tutti e non e’ detto che sia la scelta giusta per qualsiasi localita’. Personalmente ho sempre pensato che se e’ una cosa che puoi fare con un “livello di ansia” accettabile, allora non vedo perche’ non mettersi in gioco e rendere il viaggio il piu’ libero possibile. In alcuni casi pero’ potrebbe essere vissuto in maniera talmente negativa da provocare uno stress tale che non ti godi piu’ il posto in cui sei ma passi mezza giornata alla disperata ricerca di un posto dove dormire.

Questi sono i passaggi chiave per poter pianificare un viaggio all’avventura zaino in spalla. Tu faresti diversamente?
Ricorda che la cosa piu’ importante prima di partire per un viaggio e’ il conoscere se stessi e i propri limiti, sapere che cosa uno vuole fare e come lo vuole fare; solo in questo modo potrai trarre il massimo dalla tua esperienza! E se questa e’ la tua prima esperienza, ascolta il tuo corpo prima di prendere qualsiasi decisione: l’adrenalina e’ alla base di un qualsiasi viaggio, e’ la voglia di conoscere e partire per una terra nuova; e’ la gioia dell’avventura.

Se stai pianificando il tuo prossimo viaggio e hai dei dubbi a riguardo, scrivi a livingandotherfunnythings@gmail.com !

 

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Viaggio zaino in spalla: gli errori piu’ comuni

tour-3491266_1920Hai deciso di viaggiare col tuo zaino in spalla? Dall’equipaggiamento alla scelta della destinazione, dalla pianificazione del budget alla selezione dei compagni di viaggio, fino al rapporto con la tecnologia, ecco 5 consigli fondamentali per intraprendere al meglio il tuo viaggio in stile backpacker!

Viaggiare con lo zaino in spalla è senza dubbio una delle forme di viaggio più autentiche, un viaggio lento, lontano dal turismo di massa mordi e fuggi e dagli hotel di lusso, ma occorre comunque un minimo di organizzazione per vivere al meglio questa esperienza unica per i viaggiatori più avventurieri.

1. Equipaggiamento

Il compagno di viaggio indubbiamente piu’ importante per tutti i  backpakers è il suo zaino: se hai scelto questa forma di viaggio, verosimilmente ha deciso che camminerai tantissimo e il tuo zaino ti seguirà in ogni tuo spostamento, quindi ricordati di evitare inutili pesi.

Il consiglio che non mi stanchero’ mai di dare e’ sempre e solo1: cerca di partire con un zaino piuttosto leggero, riempito soltanto con ciò che ritieni strettamente necessario. Io ho imparato sbagliando, mi sono portata in viaggio dei kg di “cose” che oltre ad essere un peso, non ho mai utilizzato e mi hanno limitato lo zaino per quello che invece avrei voluto portarmi a casa. Le caratteristiche del tuo equipaggiamento devono rispondere a due criteri:comodità e praticità. Sii previdente e lascia dello spazio libero sufficiente per ciò che inevitabilmente sarà necessario acquistare lungo il viaggio, qualcosa di cui avrai bisogno e a cui non avevi pensato prima di partire, com’è normale ( e umano) che sia.

La scelta degli indumenti risponde alla stessa filosofia: non troppo, né troppo poco. Certo è bene avere un numero sufficiente di ricambi, ma ricordati che avrai anche la possibilità di lavare i tuoi vestiti durante il viaggio. A questo scopo raccogli informazioni sulla destinazione del tuo viaggio, per decidere al meglio i vestiti da portare con te.

2. Destinazioni e prenotazioni

L’informazione è potere, ragion per cui è sempre utile avere una certa idea del luogo che si intende raggiungere. Un viaggio stile “into the wild” alla scoperta della natura selvaggia o, viceversa, la scelta di una destinazione metropolitana richiedono inevitabilmente equipaggiamenti diversi. Per questo motivo è utile conoscere le caratteristiche climatiche della meta scelta.

La parola d’ordine è restare flessibili: evita di definire piani ben precisi, per poi vederti costretto a seguire un percorso già delineato, soprattutto se stai pianificando un viaggio itinerante. Tuttavia un minimo di organizzazione serve sempre, affinché inconvenienti non previsti non trasformino il tuo viaggio in una disavventura da dimenticare: trova il giusto equilibrio.

  • Consiglio: prenota un albergo per almeno la prima notte, soprattutto se stai organizzando un viaggio in una grande città o in una destinazione affollata di turisti. Avrai modo di riposarti dopo il viaggio in aereo e catapultarti nella nuova realta’ in maniera piu’ soft.
    Io generalmente prenoto sempre anche l’ultima notte, cosi’ da potersi godere la fine delle vacanze e poter ritornare alla vita normale in tutta serenita’.
  • Da evitare: non prenotare per l’intera durata del tuo viaggio e non organizzare anzitempo escursioni ed attività, specie se si tratta di visite a luoghi diversi.

In generale è molto importante sapere dove e quando andare: visitare una città come Firenze in primavera è sinonimo di un elevato numero di viaggiatori ( tra cui un buon numero di backpackers). In casi del genere è bene prenotare una camera con un po’ di anticipo, almeno per i primi giorni, in modo da assicurarti la soluzione desiderata. Lo stesso vale per la scelta del volo: se la tua meta è laVille Lumière, evita di partire per San Valentino, un periodo in cui troverai difficilmente le migliori offerte di voli low cost per Parigi.

Ricorda inoltre:

  • Apprendere i rudimenti della lingua del posto non è mai un errore.
  • È doveroso informarsi sulle abitudini culturali locali, specie in alcune destinazioni che presentano una cultura e tradizioni molto diverse dal nostro luogo d’origine.
  • Un’idea di base della geografia locale può aiutarci molto più di quanto pensiamo.

3. Budget

Tema basilare e delicato. Anche in questo caso attieniti al principio del giusto mezzo: restare a corto di contanti è assolutamente sconsigliabile, così come lo è andare a spasso con grandi somme di denaro al seguito. Controlla innanzitutto se nella destinazione del tuo viaggio avrai accesso al bancomat e informati sui relativi costi di prelievo. Si sconsiglia inoltre di conservare il denaro, le carte di debito o di credito e i documenti nello stesso posto. Calcola di giorno in giorno il denaro di cui avrai bisogno, cercando di tenere una riserva minima del tuo budget per eventuali imprevisti.

Inoltre, ricordati di compilare un memorandum da lasciare a casa, contenente tutti i tuoi dati bancari ed una delega ad una persona di fiducia: una misura utile per evitare scoccianti complicazioni.

Infine, se disponi di una carta di credito, sappi che è bene avvisare per tempo la tua banca, onde evitare una sospensione del tuo conto per uso sospetto. Ciò accade soprattutto quando si è diretti in alcune destinazioni, come Bangkok.

4. Compagni di viaggio

È estremamente importante tener presente che tipo di viaggio intendi impostare: da solo o in compagnia di qualcuno? In entrambi i casi potrebbero verificarsi dei problemi in grado di minare la tua esperienza, dunque occhio.

Nella scelta del tuo compagno di viaggio, accertati che si tratti di una persona abbastanza flessibile, pronta ad affrontare gli imprevisti che un viaggio del genere può riservare in ogni momento e che soprattutto abbia un carattere compatibile col tuo. Personalmente non mi fido di chi non conosco veramente, sulla carta sono tutti viaggiatori all’avventura e persone con un grande senso di adattamento, ricorda che il loro senso dell’avventura e il loro adattamento puo’ pero’ non combaciare con il tuo. Per alcuni partire per un viaggio che non sia organizzato da un tour operator e’ gia’ qualcosa di estremamente wild. E del resto, ci trascorrerai molto tempo insieme e se qualcosa va storto, potrebbero crearsi attimi di tensione, in caso di una divergenza di vedute. Meglio, quindi, scegliere una persona con la quale si è già vissuta un’esperienza di viaggio positiva o che sai per certo essere una persona che rispetta la tua mentalita’ e ideologia di viaggio.

Lungo il tuo cammino, non dimenticarti però dell’importanza degli spazi individuali: ciò significa che non sempre farete le stesse cose o, più semplicemente, che tu o il tuo compagnio di viaggio potreste aver bisogno di qualche istante da trascorrere da soli. Il rispetto reciproco è alla base della buona convivenza in viaggio.

In generale le parole d’ordine tra compagni di viaggio backpaker sono pazienza e comunicazione: due ingredienti fondamentali per un viaggio perfetto.

5. Rapporto con la tecnologia

È tempo di partire, di guardare nuovi orizzonti e aprire la mente. Non rinunciare alla tua macchina fotografica o al tuo mp3 ma cerca di fare a meno della tecnologia non necessaria; approfitta di internet per comunicare, ma tieni ben presente che sei alla ricerca di un’esperienza profonda, lontano dal quotidiano. Rallenta i tuoi ritmi e cerca l’equilibrio giusto tra comunicazione e scoperta, evitando così inutili stress.

 

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