
Il Pollice Nero non esiste. E di questo ne sono fermamente convinta.
E’ un simpatico modo per giustificare una scarsa capacità nel prendersi cura delle piante che non deriva dall’impossibilita’ di farlo, quanto piu’ dalla mancanza di voglia. Probabilmente se qualche anno fa avessi letto un articolo che iniziava cosi’ avrei chiuso tutto e mi sarei sentita anche un po’ offesa. Ma la me di qualche anno fa non aveva la voglia di star dietro a delle piante e cosi’ dava la scusa al pollice nero, che tutto e’ tranne che un pericolo per le piantine.
Quello che vorrei insegnarti oggi è che in realtà il pollice nero è solamente una leggenda metropolitana, perché tutti noi siamo in grado di crescere rigogliose pianticelle. Basta solo farsi un piccolo esame di coscienza e capire quali sono i nostri punti deboli. Oggi ti raccontero’ come ho fatto a trasformare il mio pollice nero in una mente verde.
La scelta delle piante.
- Il primo consiglio è quello di scegliere piante che possano esserti utili in cucina, anche se non sei uno che ama cucinare. Avere una pianta aromatica (menta, timo, melissa ecc) in casa o sul balcone stimolerà i 5 sensi, aumentando anche il desiderio di prendertene cura. Poter toccare le sue foglie per annusarne il profumo rilassante o rinfrescante ti spronerà nel vincere la pigrizia! Se poi ti piace cucinare, poter utilizzare le foglioline della tua piantina nelle ricette, costituirà un incentivo per impegnarti a dedicarle le cure necessarie!


- Il secondo consiglio, molto pratico, è di metterti un promemoria sullo smartphone per ricordarti che -per esempio- tutti i mercoledì devi dare da bere alla tua pianta. Ti basta selezionare un orario in cui sai già di essere in piedi perché impegnato in qualche attività. Per esempio alle 20, quando stai preparando la cena. In questo modo riuscirai anche a dedicare un minuto alla tua pianticella, senza dover fare lo sforzo di alzarti dal divano!

Studia/ impara/ ascolta

Il mio primo vero step e’ stato quello di seguire delle persone su Instagram che parlassero di piante, che avessero dei contenuti attrattivi, che mi portassero a voler imparare qualcosa di nuovo.
Cosi’ nell’arco di qualche mese, senza nemmeno rendermene conto, ho imparato un sacco di nomi di piante e un passo ha portato ad un altro: il desiderio di saperne di piu’, il voglia di riuscirci anch’io.
Quando e’ cambiato realmente tutto?
Quando ho iniziato a prendermi del tempo. Il tempo per non essere sempre di corsa, il tempo per poter oziare, il tempo per poter scoprire e il tempo per imparare. E’ cambiato tutto nel momento in cui ho assaggiato il primo pomodorino coltivato con le mie mani; quando ho visto il primo avocado germogliare grazie alla tecnica che fino a qualche anno fa solo pochi sapevano. Insomma, e’ cambiato tutto quando ho iniziato a credere di non avere il pollice nero e quando ho iniziato a trattare le piante come degli esseri che hanno bisogno di qualcosa.
Inizia con delle piante semplici




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