Godafoss, Lago Myvatn, Dettifoss e i fiordi dell’est

La mattina mi sveglio come sempre alle 8 e questa volta parto pero’ per la prima cascata islandese della mia vita: Godafoss! E non sapevo ancora che sarebbe stata la prima di mille sparse su tutto il perimetro. (CLICCA QUI per leggere la tappa precedente).

70803298_418714992086145_8794590054237339648_n.jpg

La cascata di Godafoss

Sebbene sia la piu’ piccola e meno possente di altre cascate d’Islanda, e’ sicuramente una delle piu’ belle. La cascata ha un significato importante nella storia dell’Islanda: ne corso dell’alpingi (assemblea nazionale) dell’anno 1000, colui che chiamano “l’oratore della legge” fu costretto a prendere una decisione definitiva sulla legge da adottare in Islanda. Dopo 24 ore di riflessione dichiaro’ che da quel momento il paese avrebbe abbracciato la fede cristiana. Tornando a casa, passo’ accanto alla cascata nei pressi della sua fattoria e vi getto’ dentro i simulacri delle divinita’ pagane conferendole il suo nome attuale.

Da Godafoss passo quindi al lago Myvatn (un insieme di pozze di fango ribollenti, bizzarre formazioni laviche e crateri vulcanici). IMG_2850

Con una piccola deviazione dalla 1 (strada 862 comunque asfaltata) arriviamo poi a Dettifoss (uso il plurale perche’ ero con una ragazza che ho caricato metre faceva autostop).

Seydisfiordur e i fiordi dell’est

Decidiamo di condividere quindi un pezzo di strada insieme, lei ha l’ostello a Seydisfiordur, quindi passiamo a Egilsstadir e arriviamo al porto nella zona dei fiordi a est. Un piccolissimo paese che mantiene tutta la sua tipicita’ con il classico odore di mare e pesce che invade la strada principale (e unica). Passiamo cosi’ la serata insieme tra una pizza surgelata e una birra, poi di corsa in tenda (in questo campeggio qui). Essendo l’unico campeggio quando sono arrivata ho avuto difficolta’ a trovare posto, mi sono infatti piazzata la tenda nel prato a ridosso quasi della strada. Ve lo sconsiglio in alta stagione perche’ sara’ un delirio! Questa e’ la prima notte che faccio sotto l’acquazzone. Un po’ e’ stato anche rilassante, al sicuro nella tenda e con il sacco a pelo che e’ stata la piu’ grande salvezza. La mattina mi sveglio come sempre presto e ad accogliere la giornata c’e’ un sottile filo di luce che passa le nuvole. Quasi a indicare qualcosa, il porto! Cammino quindi fino al porto e vedo la maestosa nave che dalla Danimarca trasporta i nuovi avventurieri fino al Seydisfiordur.

Torno alla macchina, impacchetto tenda e averi e riparto.

Decidiamo (con l’autostoppista) di fare tutto il giro dei fiordi dell’est. E se state pianificando le mete da visitare, vi consiglio vivamente di tenere in considerazione questa strada. Basta stare sulla costa (la 96 che poi si unisce e diventa di nuovo la 1), si allunga di circa 1 ora, ma il panorama vale decisamente il tempo speso.

Continuiamo quindi la strada con destinazione finale Vik. Ci fermiamo pero’ lungo il tragitto a:
Jokulsarlon ( la spiaggia con le sculture di ghiaccio ).
–  Skaftafell 
Vik