Sapere quando fermarsi.

Ho deciso di scrivere di questo tema perche’ per anni e’ sempre stato un argomento di confronto con genitori, parenti o con chi semplicemente non viveva la vita nella mia pelle. Ho deciso di condividere questi pensieri perche’ credo di non essere l’unica persona a non sapere come fermarsi e spero di poter dare un aiuto a chi come me si e’ trovato nella situazione di doverlo fare per forza. Ma parliamoci chiaro: anche se uno volesse, non sempre e’ facile fermare il vortice della propria routine e delle priorita’; cosi’ come non e’ facile mettere a tacere il pensiero che ci sia qualcuno che conta su di te, mentre tu invece stai male e vorresti solo stare a letto. Noi donne in fondo siamo state abituate fin da piccole; non importa se il ciclo ti mette ko, se hai mal di pancia e mal di testa, non importa se sei letargica e fisicamente debole: a scuola ci devi andare, la verifica la dovrai fare, l’esame all’universita’ dovra’ essere sostenuto e a lavoro nessuno ti scontera’ le 6 ore (che 6 in alcuni casi sarebbero anche poche) che dovrai passare in piedi a correre come in un qualsiasi altro giorno.

Quindi penso che in realta’ siamo programmate per sopportare e sottostimare i sintomi che parlano al nostro corpo praticamente sempre.
Ed e’ cosi’ che quando il mio corpo ha messo il freno a mano la testa non ha saputo reagire; il corpo a letto senza forze e la testa con la voglia di alzarsi e vivere la giornata. Poi a un certo punto mi sono dovuta auto-riprogrammare. Mi sono dovuta convincere che lo stare a letto non era pigrizia, che ne avevo veramente bisogno. Ho dovuto imparare a sentire il mio corpo e direzionargli tutte le energie che generalmente investivo nella mia routine: il lavoro, la casa, le persone e mai veramente a me stessa.

Cosi’ sono stata a letto, ho aiutato il mio corpo a non fare nulla se non rilassarsi e rigenerarsi. Ho allontanato tutto lo stress che mi autoprovocavo dandomi stimoli continui ad alzarmi e fare cose. Insomma, ho fatto per una volta l’egoista e ho pensato a me stessa. E quando hai il tempo di pensare a te stessa il sapere quando fermarsi diventa la cosa piu’ importante per poter andare poi avanti in maniera ragionata, e non solo perche’ sei su una ruota che continua a girare. Anzi. La routine e’ quella ruota, tu continui a muoverti pensando di andare avanti, ma in realta’ stai solo girando come un criceto in gabbia. Per poter seguire la tua strada, invece, devi fermarti, scendere da quella ruota e camminare.

Ti starai chiedendo qual’e’ quindi il succo del discorso, dov’e’ che voglio arrivare… giustamente. Il succo e’ questo: ascoltati, supportati e datti il tempo che ti meriti. Abbandona l’idea che non va bene non fare nulla, non va bene starsene un giorno a riposo, che devi fare cose per essere figo. Nessuno meglio di te sa di che cosa hai bisogno, non lasciare quindi che siano gli altri a deciderlo.