Una notte a Mezzavalle

Terrore dei più pigri ma vera e propria passione per tutti quelli che amano le spiagge libere e selvagge, Mezzavalle è una spiaggia che facilmente rimane nel cuore di chi la visita. Completamente immersa nella natura del Parco del Conero, per raggiungerla bisogna affrontare un ripido stradello (più o meno 10 minuti di cammino), ma lo scenario che troverete davanti a voi, una volta arrivati in fondo, vi ripagherà di qualsiasi fatica. Non troverete lettini e ombrelloni, ma solamente un piccolo bar/trattoria su una lunga spiaggia bianca: il verde selvaggio del Monte Conero dietro di voi e l’azzurro cristallino del mare di fronte ai vostri occhi. Nel 2014 Legambiente ha inserito Mezzavalle tra le prime posizioni di «La più bella sei tu», il contest che nomina la spiaggia più bella dell’estate. Nel 2015 anche Skyscanner ha inserito Mezzavalle tra le dieci spiagge più belle d’Italia.

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Una curiosità

Volete una pelle più liscia e luminosa mentre siete baciati dal sole nella spiaggia di Mezzavalle? Iniziate allora a camminare verso la parte sinistra della spiaggia (guardando il mare), qua troverete una cava di argilla. Spalmatela sul corpo, aspettate che si secchi e poi buttatevi in acqua per sciacquarvi! Per sapere come arrivarci, cliccate qui!

La “nostra” Mezzavalle

Non potevo vivermi l’esperienza come tutte le persone normali che approdano su questa spiaggia stupenda, ovviamente. Arrivo ad Ancona domenica notte scortata da nuvole e un po’ di pioggia, ma il tempo avverso non ha comunque influito sulla voglia di scendere per lo stradello e passare la notte accampati in stile Cast Away. Ed effettivamente e’ andata un po’ come nel film: dopo aver assicurato il nostro telo (questo telo qua, nulla di piu’) con dei pali in legno, abbiamo assistito a quello che poteva essere paragonato a tutti gli effetti ad un diluvio universale con tanto di fulmini e saette. Come nel film, anche noi abbiamo passato la notte ad aspettare che si facesse giorno, ad aspettare che smettesse di piove… o almeno che smettesse di soffiare il vento. Verso le 7 di mattina si placa la tempesta e riusciamo ad uscire per la prima volta dalla nostra tana di fiducia. Mi avvicino alla riva guardando con soddisfazione il paesaggio che ci circonda. L’acqua e’ calda e cristallina, mai vista un’acqua cosi’ trasparente a bagnare le spiagge italiane. La brezza riempie i polmoni e allora penso che e’ proprio vero, Murakami ha sempre ragione, in un modo o nell’altro: Quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo. Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero. Ma su un punto non c’è dubbio. Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi era entrato. (Haruki Murakami) Consigli post Nostra esperienza:
  • generalmente ci si puo’ accampare solo ed esclusivamente con teli di fortuna, vi consigliamo pero’ di pensare a una tenda di quelle che si lanciano velocemente se il tempo e’ incerto come era nel nostro caso.
  • Scendere dallo stradello in infradito e’ fattibile solo se hai delle ventose al posto dei piedi: io sono riuscita a scivolare anche con le vans, perche’ lo stradello non perdona nessuno.
  • Scendete “leggeri”, tutto il peso che portate giu’ dev’essere riportato alla macchina con un coefficiente di pesantezza +10 dato dagli asciugamani bagnati.
  • E’ assolutissimamente vietato accendere fuochi (alle spalle potete ammirare l’immenso verde del parco del Conero)
  • Potete andare con i vostri amici pelosi, si divertiranno come dei matti!
Un ringraziamento speciale a Lovely Ancona per la collaborazione alla stesura dell’articolo.

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